I vescovi contro Salvini E lui attacca il Vaticano: lontani dai problemi reali

Bagnasco ricorda «l'obiezione di coscienza» ai sindaci ribelli: «C'è chi fugge dalla disperazione»

I vescovi contro Salvini E lui attacca il Vaticano:  lontani dai problemi reali

È uno strappo senza precedenti. La Chiesa italiana contro il Viminale. Più precisamente l'arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, contro Matteo Salvini che risponde per le rime. Il tema, divisivo e scivolosissimo, è l'obiezione di coscienza sul decreto sicurezza, lanciata dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Per Bagnasco, ex numero uno della Cei e presidente dei vescovi europei, la disubbidienza è legittima: «Si può fare».

E questo rende ancora più clamorosa ed esplicita una frattura - addirittura sulla non applicazione di una legge ritenuta ingiusta - che Salvini non si preoccupa minimamente di ricucire. Anzi, da Montesilvano, dove è andato a presentare la squadra della Lega in vista delle regionali in Abruzzo, replica ad alzo zero in direzione Vaticano: «Ogni giorno incontro suore, preti e frati che mi dicono: vai avanti Matteo, preghiamo per te. La Chiesa del territorio, la Chiesa delle parrocchie, è quella che vive sulla propria pelle i problemi reali, che magari qualcuno in Vaticano vede da lontano».

Insomma, il ministro dell'Interno va dritto per la sua strada, convinto di avere dalla propria parte la maggioranza dell'opinione pubblica e pure dei fedeli che ritengono astratta la posizione delle gerarchie. Attenzione: la «predica» di Bagnasco non ha il timbro dell'ufficialità e il cardinale non è più al timone della Conferenza episcopale italiana, ma questo non sminuisce la forza dell'assist dato al partito dei sindaci e alla loro linea barricadera. Il porporato viene intercettato dalla Stampa mentre si appresta a celebrare una messa per i giostrai e non si tira indietro: «I sindaci dovranno prendere le loro decisioni, verificarle ai livelli giusti, ma comunque l'obiezione di coscienza è un principio che viene riconosciuto, mi pare». E ancora: «L'obiezione di coscienza riguarda obiezioni e valutazioni personali in merito a delle situazioni concrete. Ognuno prenderà le proprie decisioni, sempre nel rispetto naturalmente di quello che è l' ordinamento generale». Un passaggio che potrebbe essere letto come una frenata, quasi a bilanciare l'affermazione precedente, ma in realtà il cambio di marcia serve solo per dare una nuova accelerata. Definitiva: «Penso che nessuno voglia essere sovversivo, ma ci sono problemi che richiedono anche dei giudizi di coscienza. Sono persone che magari chiedono aiuto perché fuggono da situazioni disperate».

Per il cardinale, che non è mai stato etichettato come un nemico del centrodestra, siamo davanti a un'emergenza umanitaria e il decreto sicurezza potrebbe rendere ancora più drammatica una situazione già difficilissima. Per questo le considerazioni di Orlando vengono prima di ogni altra riflessione, anche se ci si muove nel campo minato della coscienza, per di più quella dei primi cittadini che sono funzionari dello Stato, davanti alla norma. Salvini non si scompone. Da Montesilvano aggiunge: «Anche il Catechismo dice che accogliere lo straniero e' un dovere nella misura del possibile. Secondo me, la misura l' abbiamo raggiunta».

Bordate e controbordate. La Cei per ora tace.

Ma fra otto giorni si riunirà il Consiglio permanente e in quell'occasione il cardinal Gualtiero Bassetti tornerà sul tema dell'accoglienza e sulle controverse politiche del governo, sempre più nel mirino di buona parte del mondo cattolico. Ma potrebbe anche decidere di dribblare una questione spinosissima come l'obiezione.

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