Prossimo obiettivo il derby. La madre di tutte le partite a rischio, quella che tiene Roma con il fiato sospeso non solo per il risultato sul campo, ma anche per il bollettino dei feriti nelle strade attorno all'Olimpico. Roma-Lazio si disputerà domenica prossima alle 15, orario scelto ormai da un paio d'anni, sacrificando le esigenze televisive, per rendere l'evento più gestibile dal punto di vista dell'ordine pubblico. I vigili urbani di Roma Capitale però potrebbero essere non disponibili: le assemblee sindacali fissate inizialmente per lo scorso Capodanno e spostate a causa dell'intervento della Commissione di garanzia, sono attualmente indette per domenica 11 dalle 13 alle 19. Prima, durante e dopo la stracittadina. Di domenica, si badi: e quando sennò una bella assemblea?
È questa la nuova provocazione dei vigili urbani della Capitale dopo la diserzione di massa dell'ultimo dell'anno, l'ennesima battaglia della guerra dichiarata dai caschi bianchi al comandante, quel Raffaele Clemente poco amato per il suo passato da poliziotto e pochissimo amato per il suo piglio da moralizzatore del corpo: i trasferimenti a rotazione anticorruzione, il nuovo salario accessorio che lega l'arrotondamento dello stipendio base non più a indennità più o meno a pioggia ma all'effettiva disponibilità a coprire i turni notturni o festivi.
Oggi nell'ambito dell'indagine interna potrebbero essere ascoltati i primi agenti coinvolti nell'epidemia di San Silvestro, che ha tenuto a casa l'83,5 per cento degli agenti di polizia locale che avrebbero dovuto lavorare l'ultimo dell'anno. Sempre oggi «potrebbero arrivare gli ispettori del ministero della Madia, con cui comunque il comando ha preso già contatti», fa sapere il vicesindaco Luigi Nieri. Un'indagine burla, secondo i sindacati. «Si sta allestendo una specie di commissione inquisitoria, che lavora in gran segreto sperando di trovare tra le pieghe di qualche certificato un capro espiatorio da sacrificare», accusa il segretario della Uil Fpl Roma-Lazio, Francesco Croce. A fare arrabbiare le sigle in particolare la minaccia di licenziamenti fatta da Harvard, dove è in vacanza, dal sindaco Ignazio Marino: «Sindaco, licenzia Clemente e se veramente vuoi bene a Roma dimettiti», dice il presidente del sindacato dei caschi bianchi Arvu Europea Mauro Cordova. Che aggiunge: «Marino non solo sta facendo passare un messaggio non vero ai cittadini, dicendo che siamo fannulloni e corrotti ma sta considerando non veritiere le dichiarazioni degli addetti alle Asl, dei pronto soccorso ospedalieri, dei medici di famiglia e di chi è preposto al controllo di chi è ammalato. Molte le verifiche effettuate e in tutte si è riscontrata la corrispondenza tra patologia, certificato medico e la presenza dell'ammalato». Che vi avevamo detto? Una vera epidemia.
E ad armare l'arsenale dialettico dei vigili urbani c'è stato nella tarda serata di sabato un incidente che ha coinvolto due agenti della polizia municipale, investiti a Tor di Quinto mentre effettuavano i rilievi di un incidente stradale. Il più grave è finito al Policlinico Gemelli, in gravi condizioni e in codice rosso ma non in pericolo di vita, l'altro è stato medicato al Santo Spirito è subito dimesso.
«Ora magari Renzi si chieda cosa faceva un impiegato nel cuore della notte in mezzo a una strada. È ora che Renzi decida se i vigili sono poliziotti o impiegati», dice il segretario della Destra Francesco Storace. Vigili contro Clemente. Sindacati contro Marino. E tutti contro i romani. Altro che derby.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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