«G li immigrati irregolari? Una bomba sociale pronta ad esplodere». Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg5, nei giorni caldi dell'omicidio di Pamela Mastropietro e della sparatoria di Macerata, annuncia le linee-guida del programma su sicurezza e immigrazione
«Oggi in Italia esiste un grande problema sicurezza, la priorità assoluta è riprendere il controllo della situazione. Quando saremo al governo investiremo molte risorse per garantire la sicurezza degli italiani. Rilanceremo l'istituto del poliziotto di quartiere che la sinistra ha lasciato cadere così come l'operazione Strade sicure che tanto era piaciuta ai cittadini, con i soldati a fianco delle forze dell'ordine». Il focus si sposta poi sulla questione immigrazione. «Bisogna intervenire in maniera urgentissima. Con noi al governo nel 2010 ci furono 4.400 sbarchi, lo stesso numero di un weekend della scorsa estate. Con la sinistra al governo ne abbiamo avuti 170mila nel 2014, 153mila nel 2015, 181mila nel 2016, 119mila nel 2017. Si contano 630mila migranti di cui solo il 5% ha il diritto di restare da noi o in Europa, gli altri 600mila rappresentano una vera bomba sociale pronta a esplodere, non vivono che di espedienti e di illegalità».
La risposta che il presidente di Forza Italia ha in mente passa attraverso una mobilitazione della comunità internazionale. «Un governo italiano che fosse autorevole e ascoltato dovrebbe esigere dall'Europa di mettere in campo il suo peso politico e stipulare trattati con i Paesi del Nord Africa perché impieghino unità dell'esercito e della marina per impedire gli imbarchi dei migranti. Dovrebbe stipulare trattati con i Paesi di origine affinché siano disposti ad accogliere i migranti che dovremo rimpatriare. E poi è indispensabile dare vita a un grande Piano Marshall per l'Africa coinvolgendo Usa, Russia, Cina, i Paesi del petrolio, le nuove potenze dell'Estremo Oriente con l'intervento anche di aziende internazionali perché possa esserci una ripresa economica che assicuri posti di lavoro. Fondamentale è che l'Italia che oggi non conta nulla in Europa e nel mondo torni a contare come quando al governo c'eravamo noi».
La campagna elettorale di Berlusconi va avanti a un ritmo serrato. E non sono previste frenate, come conferma Sestino Giacomoni, capolista nel collegio Lazio 2. «Berlusconi sta benissimo e nei prossimi 30 giorni sarà massicciamente presente in Tv, nelle radio e sui social network», annuncia, aprendo la sua campagna elettorale. Paolo Romani, invece, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24, si sofferma sulla successione impossibile. «Tajani candidato premier sarebbe un nome di grande prestigio. Ma Berlusconi non potrà mai avere un successore. Dopo Berlusconi non ci sarà un altro Berlusconi. È un evento incredibile e irripetibile nella politica italiana. Molto probabilmente dopo ci sarà un collettivo di persone, un gruppo». Gianfranco Rotondi, invece, apre un nuovo scenario in merito al ruolo effettivo che verrà svolto dal presidente azzurro. «Se i voti corrisponderanno ai sondaggi il prossimo parlamento avrà il compito di allestire le modifiche legislative necessarie ad adempiere la volontà degli italiani e riportare Berlusconi a Palazzo Chigi». Il Cavaliere, intanto, continua gli incontri con i candidati e ieri ha ricevuto ad Arcore Giorgio Mulè.
«Ha dimostrato ancora una volta attenzione e conoscenza specifica delle tematiche che riguardano la regione Liguria - racconta il giornalista - e la volontà di dare seguito ai dossier non più rinviabili: dalle grandi infrastrutture alla risoluzione delle crisi industriali, fino allo sviluppo del turismo e della nuova imprenditoria».
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