“Per l’Europa, culla della civiltà giuridica, delegare il diritto di asilo alla Turchia è la resa che ci fa perdere l’identità. Nessun paese può chiamarsi fuori”. Laura Boldrini, presidente della Camera, con un’intervista a La Stampa, ribadisce la sua posizione in materia di immigrazione. “Quando la politica è debole la soluzione si trova nei muri, nel filo spinato: misure che sono un surrogato della politica”, spiega la Boldrini per cui “la politica che sigilla i confini erode i valori europei e non risolve il problema”.
“I muri sono sempre segno di declino”, dice citando il muro di Vallo fatto costruire dall’imperatore Adriano e che, secondo lei, fu l’inizio della fine dell’Impero Romano. Per la Boldrini, però, l’Italia sta economicamente meglio della Grecia e perciò “farà la sua parte come ha sempre fatto” ma continuerà anche a sollecitare “quella solidarietà tra gli Stati Ue che è uno dei valori fondativi dell’Europa”. A tal proposito la Boldrini, commentando la visita del Papa a Lesbo, dice che rispetto ad alcuni mesi fa: “oggi la gente locale è la stessa ma è cambiato tutto, è stato deliberato da altri che la Grecia facesse, per conto dell'Europa, un lavoro che ritengo impraticabile”. “In più è stato esternalizzato il diritto di asilo a un paese come la Turchia che ospita già 2 milioni e 700 mila profughi senza un quadro giuridico per gestire i rifugiati”.
Il presidente della Camera, infine, si dice convinta che se tutti i Paesi dell’Unione avessero attuato la proposta dalla Commissione per una ricollocazione omogenea dei migranti “non ci sarebbe questa crisi ma una gestione comune”. Al momento le uniche soluzioni consistono nella riforma del Trattato di Dublino e nel vincolare “l’erogazione dei fondi strutturali alla collaborazione nella gestione della crisi dei migranti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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