Industriali del legno in Russia: noi ambasciatori anti sanzioni

A Mosca le imprese italiane dell'arredo provano a superare le tensioni internazionali. Snaidero (Federlegno): "Attenzione o India e Brasile troveranno la strada spianata"

Industriali del legno in Russia: noi ambasciatori anti sanzioni

Mosca - Mentre a Milano è riunita la politica internazionale, tra Grandi e meno grandi della Terra, a Mosca 520 imprese italiane dell'arredo e delle finiture difendono con il coltello tra i denti un mercato conquistato a colpi di sacrifici e investimenti importanti in oltre dieci anni di presenza sul territorio. Un mercato che nel 2013 ha generato affari per 1,1 miliardi di dollari. E che rischia l'invasione di nuovi competitor, decisi più che mai a sferrare un attacco senza precedenti al made in Italy. Ieri è stata inaugurata la X edizione dei Saloni WorlWide Moscow (454 aziende), affiancati per la prima volta da Made expo (con altre 66 realtà produttive di casa nostra), la rassegna internazionale dell'edilizia, delle costruzioni e dell'architettura.

L'Ucraina, oggetto del contendere nella guerra commerciale Ue-Russia, rappresenta una fetta consistente dell'immenso mercato dell'est. Dicono gli imprenditori: «I burocrati di Bruxelles, e soprattutto la Germania, si preoccupino di farci lavorare. Ci hanno complicato la vita con politiche discutibili. Il rigore va bene se non soffoca le aziende, e quindi l'intera economia». Come dire: ci preoccupano le tensioni internazionali. Ancora di più il futuro delle nostre aziende. «Fortunatamente il nostro settore non è sotto embargo - dice Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo - ma più che il calo degli ordini in questo momento crea enormi difficoltà il blocco delle transazioni».

Per l'arredamento made in Italy, quello russo - compreso il vasto bacino dell'ex Unione Sovietica - è il terzo mercato di riferimento. In Russia il macrosistema arredamento italiano si è confermato anche nel 2013 primo fornitore in termini di volumi. Ma i dati parziali del 2014 indicano una crescita di appena l'1%. «Si cresceva del 6-7% l'anno - aggiunge Snaidero - Teniamo le posizioni, ma le performance degli anni scorsi sono lontane. Con il mercato italiano che sopravvive grazie al cosiddetto bonus mobili, non possiamo permetterci di perdere quote export. Sarebbe una catastrofe». Per la cronaca, negli ultimi 14 mesi il bonus mobili ha prodotto 1,9 miliardi di fatturato, generando 360 milioni di Iva. Effetto collaterale (positivo) che il Monti non aveva capito.

Ma per dirla in soldoni, che cosa sta accadendo realmente? Lo spiega alla sua maniera il leader della Lega, Matteo Salvini: «Sta accadendo - dice - che l'export complessivo italiano verso la Russia entro la fine dell'anno si ridurrà a 9 miliardi con una perdita secca di 3 miliardi. Sono qui per sostenere le nostre aziende. E far capire che non tutti gli italiani e non tutti gli europei sono così masochisti da dichiarare una guerra scellerata a Mosca». Intanto da ieri (fino a sabato), al Crocus Expo Moscow, è in vetrina il meglio dell'arredo-casa presentato al Salone del Mobile di Milano nella scorsa primavera, con un'offerta merceologica che spazia dagli arredi agli imbottiti, dall'illuminazione alle cucine.

«FederlegnoArredo - continua Snaidero - continuerà a investire nonostante l'attuale situazione complicata. Vogliamo che Made expo diventi un punto di riferimento nel panorama fieristico russo. Inutile nasconderlo: la situazione, pur non drammatica, preoccupa non poco. «Abbiamo notizie di new entry proprio qui in Russia - conclude Roberto Snaidero - Mi riferisco in particolare a Cina, India, Brasile, ma anche ad alcuni Paesi africani che vogliono aprire nuovi canali commerciali privilegiati con Mosca. Dopo aver investito così tanto su questa piazza, noi non ci stiamo.

I nostri principali competitor troverebbero un terreno fertile che noi abbiamo preparato in anni di sacrifici. Ma sono cautamente ottimista, anche perché arrivano segnali di distensione. Che la presenza di Putin in Italia dovrebbero confermare».

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