Gli intrecci di Consip fanno tremare l'Italia: presto nuovi indagati

I pm passano al setaccio tutti i lotti delle gare L'ipotesi: sistema creato per favorire pochi

Gli intrecci di Consip fanno tremare l'Italia: presto nuovi indagati

Roma - L'inchiesta Consip fa tremare l'Italia. Una rete di collegamenti che potrebbe portare a scoprire una verità scomoda e a far controllare tutte le gare fin qui indette dalla centrale acquisti della pubblica amministrazione. Che dietro all'assegnazione degli appalti ci sia, in realtà, un vero e proprio sistema atto a far aggiudicare i vari lotti ai soliti noti, magari studiato a tavolino? Saranno i carabinieri del nucleo investigativo di Roma e i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Napoli a dover lavorare per sciogliere l'intricata matassa composta da incartamenti sulla gara Fm4 (Facility management), per la fornitura di servizi gestionali a università, centri di ricerca e uffici pubblici, da 2,7 miliardi di euro. Quello che potrebbe essere solo il primo filone d'inchiesta.

L'altro ieri, come è noto, i militari hanno bussato alla sede di Consip per acquisire gli atti necessari a scandagliare i vari lotti della gara ed eventuali irregolarità riguardanti le società che si sono aggiudicate gli appalti. Ma ci vorranno giorni per riuscire a ricostruire legami e movimenti. Le società messe sotto la lente d'ingrandimento sono le stesse che già il Nucleo speciale antitrust, un paio di settimane fa, aveva messo al centro di un'attività ispettiva. Le principali sono Manutencoop, la più grande cooperativa rossa di costruzioni, legata a doppio filo a Legacoop ed Engie (Cofely), azienda energetica francese, il suo maggior azionista è proprio la Repubblica francese. L'Antitrust aveva controllato, nell'ambito dell'attività istruttoria dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, oltre alle già citate e a Consip S.p.A., anche Consorzio Cooperative Costruzioni Soc. Coop., Consorzio Integra Soc. Coop., Consorzio Leonardo Servizi Consorzio Stabile, Consorzio Nazionale Servizi Soc. Coop., Consorzio Stabile Energie Locali S.c.a.r.l., Dussmann Service S.r.l., Efm S.p.a., Romeo Gestioni S.p.a, Siram S.p.a., Sti S.p.a. L'attività era appunto finalizzata a verificare l'esistenza di condotte illecite dirette alla spartizione dei lotti della gara a evidenza pubblica indetta il 19 marzo 2014.

Le notizie che trapelano sono poche. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi procedono per cercare di verificare se i reati contestati, che sono corruzione e turbativa d'asta, possano essere ascritti a più soggetti. Per adesso in carcere resta Alfredo Romeo, l'imprenditore napoletano che avrebbe pagato, almeno secondo le dichiarazioni del dirigente Consip Marco Gasparri, ora cristallizzate in prova, 100mila euro di tangenti tra il 2012 e il 2016. Nell'inchiesta è finito, in questi giorni, anche il capitano del Noe Giampaolo Scafarto, accusato di aver falsato l'informativa in cinque capitoli, proprio sul caso Consip, al solo scopo di collegare la figura di Tiziano Renzi all'imprenditore Romeo, il tutto per colpire parte del governo.

L'accusa ha fatto tremare l'Arma dei carabinieri, il cui comandante generale, Tullio Del Sette, risulta tra gli indagati, ma il militare, che è in ferie, per adesso si conferma non sia stato sospeso. Smentite, invece, le voci su una possibile indagine a carico di Luigi Marroni, ad di Consip, che avrebbe ammesso di esser venuto a conoscenza dell'indagine dal ministro Luca Lotti.

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