Un predicatore islamico britannico che giustifica la decapitazione del giornalista americano, James Foley, sostenendo che «si raccoglie ciò che si semina». Jihadisti inglesi scatenati su twitter nell'acclamare il boia che ha tagliato la testa all'ostaggio invocando «la protezione di Allah per lui e la sua famiglia». E dalla Bosnia un altro predicatore che è venuto a tenere sermoni a Cremona e Pordenone ha cambiato nelle ultime ore l'immagine di copertina su Facebook adottando la bandiera nera del Califfato.
Dopo la brutale esecuzione di Foley il predicatore radicale britannico, Anjem Choudary, ha candidamente spiegato che è il risultato dei bombardamenti «dell'America e dei suoi alleati. Si raccoglie ciò che si semina. L'effetto ha una causa». Il cattivo maestro dell'Islam citato dal Times di Londra è il capo di al-Muhajiroun, una rete radicale accusata di collusioni con il terrorismo. La rete di Choudary sarebbe in contatto con «Sharia 4» in Italia, un'organizzazione radicale che recluta volontari per andare a combattere in Siria. Uno di questi era Anas el-Abboubi, giovane rapper di Brescia arrestato lo scorso anno e poi assolto dal Tribunale del riesame. Una volta rilasciato è partito per la Siria arruolandosi nello Stato islamico, dove probabilmente è rimasto ucciso.
A Londra Choudary plaude ai circa 500 volontari inglesi della guerra santa che hanno aderito al Califfato. Secondo lui Foley era visto «come la voce dell'America» dai suoi aguzzini e «non c'è bisogno» che i giornalisti vadano in Siria. Il predicatore estremista si è rifiutato di condannare la decapitazione ed altri jihadisti inglesi hanno addirittura inneggiato al boia soprattutto via twitter, come rivela il Times . Abul Muthanna, che si presenta come «soldato dello Stato islamico» descrive il tagliatore di teste, pure lui inglese, come un «leone». Il suo tremendo «cinguettio» non lascia dubbi: «Potete definirli atti orribili, ma perché chiamarli codardi? I nostri uomini amano la morte come voi amate la vita e arriveranno con le cinture esplosive». L'autore sarebbe Nasser Muthana, un ventenne di Cardiff, capoluogo del Galles. Il fratello minore Aseel di 17 anni e il loro amico, Reyaad Khan, si sono arruolati nel Califfato.
Abu Aminah, con lo pseudonimo su twitter @ghazisami ha scritto riferendosi al boia: «Le mie speranze e preghiere in tutto questo James Foley fiasco vanno al mujahed giustiziere. Possa Allah proteggere lui e la sua famiglia».
Abu Turaab al-Kanadi, un volontario della guerra santa canadese ha provocatoriamente twittato: «È tempo di giocare a calcio» con la testa di Foley. Altri seguaci del Califfo, che inneggiano all'esecuzione di Foley, meno di due settimane fa avevano postato una foto sul sedile posteriore di un veicolo scrivendo nella didascalia «dalle strade di Londra alle piste della Jihad».
I cattivi maestri dell'Islam radicale non sono annidati solo in Inghilterra. In Bosnia vive e predica Bilal Bosnic, che è stato segnalato diverse volte in Italia. Da imam itinerante ha tenuto sermoni vicino a Cremona, a Pordenone ed è seguito da altri centri islamici come quello bosniaco di Bergamo secondo Giovanni Giacalone, analista del radicalismo balcanico. Ismar Mesinovic, imbianchino bosniaco di Longarone, sarebbe rimasto affascinato dal cattivo maestro ed è partito per la Siria dove ha perso la vita in gennaio.
L'imam Bosnic ha cambiato ieri l'immagine di copertina della sua pagina Facebook (1378 «mi piace») con la bandiera nera del
Califfato. Ai sermoni si fa riprendere con lo stesso vessillo alle spalle e negli ultimi giorni ha lanciato un appello via internet rivolto «ai giovani e a tutti musulmani per sostenere il Califfo».www.gliocchidellaguerra.it
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