Per chi votare? Dall'alto del minareto di Milano arriva chiara e forte un'indicazione. Anzi, di più, un «suggerimento, quasi precetto», rivolto a «musulmani elettori, loro famiglie e parentele votanti». E il «quasi precetto» è questo: «Votare per chi ha sostenuto lo ius soli, in modo da partecipare alla formazione della maggioranza che Allah volendo lo approverà nella nuova legislatura». Così, in vista del voto, scende in campo la moschea di Segrate (l'unica ufficiale «ufficiale» del Milanese) che nel suo bollettino si rivolge a «musulmani, familiari e amici», e li avverte che «hanno un interesse fondamentale a recarsi alle urne e nel segreto della cabina, dove nessuno, tranne Allah, rifulga lo splendore della sua luce, li vede esprimere oculatamente su scheda valida il voto, mettendo la X sul simbolo di partiti...» favorevoli allo ius soli.
Fra i beneficiari dell'endorsement non c'è sicuramente il centrodestra, c'è ovviamente la sinistra, ma anche i 5 Stelle riscuotono grandi simpatie fra molti leader musulmani e allo ius soli non erano contrari. Quanto al Partito democratico, proprio il centro islamico di Milano e Lombardia ha ospitato a Segrate pochi giorni fa un incontro con il segretario milanese dei renziani Pietro Bussolati, accompagnato dalla consigliera comunale Sumaya Abdel Qader. Ad accoglierli non solo fedeli - rigorosamente donne da una parte e uomini dall'altra - ma soprattutto il fondatore-imam Ali Abu Shwaima, noto per aver giudicato sconveniente per una donna andare in bici, oltre che per la partecipazione a uno dei cortei filopalestinesi di Milano, a dicembre, quando invocò l'intifada contro i progetti statunitensi su Gerusalemme.
L'ultimo numero del bimestrale Il Messaggero dell'Islam, «periodico di studi islamici» registrato al tribunale di Milano, è uscito pochi giorni fa. E a Segrate è stato confezionato con una certa sapienza. La pubblicazione rimanda al sito internet del centro islamico, sulla cui home page, fra testi in arabo e bilingue, campeggia un comunicato che si riferisce proprio al recente caso di «Gerusalemme capitale» e ringrazia l'Italia per aver votato all'Onu «contro il presidente degli Stati Uniti e la sua dichiarazione di nominare Gerusalemme capitale dello Stato ebraico, attualmente insediato in Palestina». Notare l'avverbio «attualmente».
Quanto alla rivista, alterna politica e religione: «parole divine», «perle di sapienza», «insegnamenti profetici», «citazioni di sapore islamico» ma anche tanta attualità. Si imputano al rais Bashar Al Assad crimini contro i civili in Siria, si ricostruisce il caso Macerata, si dice «basta violenza sulle donne», si parla del canidato del centrodestra in Lombardia Attilio Fontana e delle sue parole sui migranti, ma anche del rabbino di Roma Riccardo Di Segni, che si è detto preoccupato per l'immigrazione musulmana e viene dunque accusato dal giornale di Segrate di «aver portato acqua al mulino dei nemici», individuati negli «eredi ideologici del più criminoso fanatismo antisemita del secolo scorso».
Poi, fin dalla copertina, insieme all'«evento storico» annunciato nel titolo più grande (la traduzione del Corano condotta dall'imam Abdur Rahman Pasquini sotto la «supervisione dogmatico-religiosa» Shwaima) si entra in tema elezioni. «Per chi votare? Occhio allo ius soli» si legge nel titolo ben richiamato in prima pagina.
E l'appello è contenuto nell'editoriale, e poi in un articolo interno su due pagine, con tanto di fac simile della scheda. Articolo che ammonisce: «I musulmani non devono perdere questa occasione politica che Allah, l'Altissimo, mette a loro disposizione per consolidarli sul Territorio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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