Tampona l'emergenza, ma non vuole andare oltre. La Chiesa Valdese prende in carico i migranti, più o meno dieci, sbarcati a Malta dopo un interminabile braccio di ferro fra i Paesi della Ue. Ma contemporaneamente i protestanti d'Italia fanno partire il countdown: non sarà un'ospitalità ad oltranza. Lo Stato, che attraverso il ministro dell'Interno Matteo Salvini non ne voleva sapere, deve prendersi le proprie responsabilità. «Noi - riassume Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo della diaconia valdese - siamo disponibili ad accogliere queste persone e a finanziare l'accoglienza, poi però è necessario un rapporto con lo Stato». Insomma, la carità non equivale al gioco del cerino e la disponibilità non è una forma di sudditanza.
L'amore per il prossimo a queste latitudini è sempre andato a braccetto con una certa allergia al potere politico. Figurarsi se i seguaci di Pietro Valdo, il mercante in rotta con la Chiesa già nel dodicesimo secolo, possono arretrare davanti ai governanti di oggi.
I 49 disperati - fra cui i 10 destinati all'Italia - sono rimasti 20 giorni sulla Sea Watch, mentre tutti litigavano con tutti. Così la sensibilità allenata nei secoli ha fatto maturare la scelta evangelica: garantire un tetto agli ultimi, quelli per cui un posto non c'era da nessuna parte. Ma questo non significa che nelle prossime settimane le istituzioni non siano chiamate a fare la loro parte e a trovare una soluzione definitiva per questi uomini sballottati da una parte all'altra.
La Chiesa Valdese, pur avendo origini medioevali, è di fatto un frammento del mosaico calvinista, avendo aderito nel sedicesimo secolo alla Riforma. Trentamila persone, pure meno, in gran parte arroccate in alcune vali piemontesi dove queste comunità si erano rifugiate per sfuggire alle persecuzioni. Col tempo questo piccolo mondo ha maturato posizioni progressiste nell'etica e, in qualche modo, nella politica e ha espresso intellettuali, parlamentari e ministri collocati, per lo più, a sinistra. Da Valdo Spini a Paolo Ferrero e Riccardo Illy. Ma anche gli italiani più distratti conoscono questa realtà, se non altro per via dell'otto per mille. I piccoli valdesi hanno calamitato le quote di 469mila connazionali, rastrellando nel 2014 oltre 32 milioni di euro, poi ripartiti nel 2018. È a queste risorse che si attingerà per mantenere le famiglie in arrivo. I migranti verranno ospitati fra Piemonte e Sicilia e lo Stato non verserà un euro. Almeno finché rimarranno nel circuito delle comunità protestanti. «Ringraziamo - afferma il moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini - chi finalmente ha contribuito a chiudere una pagina vergognosa e disumana della politica europea».
Ma il passo in avanti non risolve i problemi che restano tutti ben in vista. Così il presidente della Diaconia valdese Giovanni Comba prima ringrazia gli italiani «che ci hanno aiutato e continuano d aiutarci, anche economicamente».
Poi assesta una doppia bacchettata sulle dita di Roma e di Bruxelles: «Ci auguriamo che l'Italia e l'Europa tornino ad avere una politica di accoglienza».Nessun tentennamento: promozione umana per i profughi, bocciatura per la linea intransigente del Viminale.
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