"Siamo governati da cretini. Abbiamo situazioni di sofferenza, gravi crisi umanitarie da affrontare, e il governo che fa? Pensa alle unioni civili". Chiara e senza mezzi termini, l'omelia di Don Emilio Lingiardi. Come succedeva una volta, durante la prima Repubblica, quando dai pulpiti di tutta Italia i parroci chiedevano ai fedeli di andare a votare Democrazia Crisitana: "Dio ti vede, Stalin no", si diceva. Ma allora c'erano il Partito Comunista e Andreaotti, la guerra fredda e le battaglie su divorzio.
Oggi cambia tutto, e mentre al governo c'è un signorotto che da giovane ha fatto gli scout, che ha militato nei giovani Dc, saremmo propensi a pensare che dalle chiese dovrebbero levarsi solo canti di giubilo e Gloria al Primo ministro. Ma non è così. Ieri, infatti, don Emilio Lingiardi ha messo da parte il riserbo che da qualche anno frena i preti dal trattare argomenti politici a Messa e si è scagliato violentemente contro Matteo Renzi. Non gliele ha mandate a dire. Anzi. Ha fatto molto rumore.
Come racconta L'inviato quotidiano, giornale di Cremona e Crema, il parroco ha preso ispirazione dal Vangelo domenicale sul battesimo di Gesù nel Giordano. Secondo don Emilio, l'immagine del fiume sporco sarebbe una metafora delle sofferenze dell'uomo e dell'umanità. Ferite che però il governo non si preoccupa di curare. "Siamo governati da cretini - ripete più volte - Cretini che pensano che la priorità siano le unioni civili, mentre lasciano che ci sia gente costretta a mangiare l'erba per sopravvivere".
Inoltre, il battesimo del Nazareno ricorda anche la bellezza della famiglia naturale fondata sull'unione da un uomo e una donna. Unità messa sotto attacco dal governo dell'ex sindaco di Firenze, che sta per portare in Aula il ddl Cirinnà sulle unioni civili. "La bellezza di questa realtà famigliare va difesa - ha sentenziano don Emilio Lingiardi - Non come una cosa astratta.
Le famiglie, fondate su un legame duraturo, sono l'ambiente concreto e quotidiano dentro cui fiorisce la nostra umanità». Un altro motivo per ricordare che la discussione sulle unioni civili, quando ancora così poco si fa in Italia per sostenere la famiglia, sia del tutto fuori luogo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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