L'allarme: aziende e famiglie tradite dall'esecutivo

Unimpresa: aumenta il numero degli italiani con contratti precari

Roma - Un esercito di persone disperate. Sono gli italiani che hanno difficoltà di sussistenza: non solo disoccupati, ma anche persone con contratto a tempo determinato o part time, gente ignorata dall'azione del governo. Secondo quanto rivelato dal centro studi di Unimpresa sulla base dei dati Istat, il totale dell'area di disagio sociale si attestava a 9,21 milioni di persone nel terzo trimestre del 2014, in aumento del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Ai 3 milioni di persone disoccupate, sottolinea Unimpresa, occorre sommare i lavoratori con contratti a tempo determinato, sia quelli part time (677mila persone) sia quelli a orario pieno (1,74 milioni). A questi si aggiungono i lavoratori autonomi part time (813mila), i collaboratori (375mila) e quelli con contratti a tempo indeterminato part time (2,5 milioni). È vero, sono persone con un lavoro ma con prospettive incerte circa la stabilità dell'impiego o con retribuzioni contenute e a questi 6,2 milioni di italiani il futuro non appare radioso. Il deterioramento del mercato del lavoro, infatti, non ha come conseguenza la sola espulsione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione degli atipici.

«Il

governo Renzi non ha cambiato la situazione», osserva il presidente di Unimpresa Paolo Longobardi aggiungendo che «servivano misure che consentissero a imprese e famiglie di avere risorse per guardare con fiducia al futuro».

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