"Erano obblighi europei". Così Romano Prodi svela il perché delle privatizzazioni durante il suo primo governo, dal 1996 al 1998. Ospite di Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, il Professore si lascia andare a una confessione che non poteva certo passare inosservata.
Incalzato dalla conduttrice-giornalista, il padre fondatore del Partito Democratico si scopre così: "Le privatizzazioni? Erano obblighi europei…Scusi, a me che ero stato a costruire l'Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale, ndr), a risanarla, a metterla a posto, mi è stato dato il compito da Ciampi – che era un compito obbligatorio per tutti i nostri riferimenti europei – di privatizzare...".
Dunque, l'economista mette altra carne sul fuoco: "Quindi, si immagini se io fossi contento di disfare le cose che avevo costruito…ma bisognava farlo per rispondere alle regole generale di un mercato nel quale eravamo".
"Un compito non gradevole, ma andava fatto…", chiosa il Professore.Insomma, ecco una conferma – l'ennesima – sul fatto che il mantra "Ce lo chiede l’Europa" debba essere rispettato dai Paesi membri per non indispettire gli alti papaveri dell'Ue.
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