Matteo Salvini ha avuto il coraggio, se così si può chiamare, di violare un simulacro. Una data sacra. Talmente sacra per la sinistra che l'ha monopolizzata. "Nessuno tocchi il 25 aprile, la festa degli italiani", è lo slogan. E così a scendere in piazza possono essere solo loro. Ieri il leader della Lega ha annunciato che ha intenzione di realizzare una grande manifestazione contro Renzi proprio nel giorno della festa della Liberazione. Apriti cielo. L'Associazione dei partigiani e la sinistra tutta è saltata subito sulla sedia. Si è sentita depredata di una data monopolizzata dalla loro bandiera (rossa).
"Spero che quella di Salvini sia solo una battuta infelice e di cattivo gusto - ha detto Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi - altrimenti dovrei pensare che si tratta di una provocazione. Il 25 aprile è una festa nazionale, di tutti gli italiani, che dovrebbe unire nel ricordo della resistenza, della Costituzione. È una giornata destinata a questo. Volerla utilizzare per altri scopi, per di più divisivi come sono sempre quelli politici, è un segno di assoluta insensibilità, se non una vera e propria provocazione". Ha fatto bene il presidente Smuraglia ad usare il condizionale "dovrebbe". Non sempre, infatti, il 25 aprile ha unito l'Italia. Anzi.
Ed ora che Salvini vuole "liberare" l'Italia da Renzi, Anpi e sinistra fanno le barricate. "Renzi si comporta come Stalin - ha detto Salvini lanciando l'idea della manifestazione - sento puzza di regime, di unione sovietica: ci sono parlamentari in vendita, il governo completamente appiattito. L'Italia è al collasso". Sulla falsariga dell'Anpi si sono schierati anche Sel ("in quel giorno gli italiani festeggiano la liberazione dal nazifascismo i cui eredi non alleati di Salvini") e il Pd ("strumentalizza una manifestazione sacra").
Ma Salvini tira diritto. Durante un incontro con Parisi, candidato sindaco di Milano, ha detto che "il 25 aprile non è privatizzato dai compagni e quindi noi ci saremo. L'Anpi non è padrone del 25 aprile perchè la Resistenza ha avuto tante facce e il 25 aprile è di tutti".
Poi Salvini ha precisato che "porteremo la voce anche dei partigiani che non avevano il sogno della bandiera rossa Sarà una grande manifestazione per la sicurezza, anche degli immigrati regolari e per i rifugiati veri che sono le prime vittime dell'arrivo di migliaia di balordi e rifugiati finti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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