L'assurdo annuncio del presidente Buhari: "Sono io che governo e non un mio sosia"

Il leader africano, da tempo malato, spegne le voci su una sua «controfigura»

L'assurdo annuncio del presidente Buhari: "Sono io che governo e non un mio sosia"

Quella dei sosia è un po' la fissazione dei dittatori africani. In Uganda Amin Dada arruolava controfigure temendo per la propria esistenza, e i medesimi motivi di incolumità spinsero Bokassa il «cannibale» della Repubblica Centrafricana a sguinzagliare per il paese diversi suoi cloni. In Nigeria, una delle nazioni più turbolente dell'Africa nera, è accaduto l'esatto opposto: il presidente in persona si è trovato costretto a convocare i giornalisti e indire una conferenza stampa per annunciare che è lui a governare e non un suo sosia. Ovviamente la notizia ha fatto il giro del globo innescando soprattutto ilarità, ma è anche vero che a quelle latitudini c'è poco da scherzare.

Muhammadu Buhari, 76 anni, musulmano, eletto presidente lo scorso 2015, ha preso il posto del cattolico Goodluck Jonathan, ma due anni dopo l'investitura ha scoperto di avere un cancro alla prostata. Per diversi mesi ha fatto la spola tra la capitale nigeriana Abuja e Londra per sottoporsi a numerose sedute di radioterapia. Al momento Buhari, un passato da generale golpista, sembra essersi messo il peggio alle spalle, ma non la pensano così i suoi detrattori e i rivali politici che hanno fatto girare la voce di un suo decesso. Secondo Nnamdi Kanu, leader secessionista del Biafra, Buhari sarebbe morto nell'autunno del 2017 e sostituito da un sosia, un attore sudanese di nome Jubril, per non mettere in crisi il «Congresso di Tutti i Progressisti», partito governativo, in vista delle presidenziali del febbraio 2019, quando Buhari si ricandiderà per un secondo mandato.

Le voci sulla sua morte hanno iniziato a circolare alla fine dello scorso anno e sono state condivise su Facebook e Twitter da oltre 500mila persone. Il mese scorso uno dei principali quotidiani nigeriani, il Guardian, ha pubblicato un articolo dal titolo «certe voci non se vanno proprio», alimentando ulteriori sospetti più che allontanare i dubbi. Buhari, che attualmente si trova in Polonia per una conferenza Onu sul clima, ha preso la palla al balzo convocando i giornalisti, e approfittando dell'internazionalità dell'evento ha ribadito che «chi diffonde voci sulla mia salute e la mia identità è ignorante e irreligioso. Molta gente sperava che morissi durante la mia malattia. Qualcuno è persino andato dal vicepresidente Yemi Osinbajo a chiedergli di fargli a sua volta da vice, perché sosteneva che fossi morto. Questo l'ha imbarazzato moltissimo. Naturalmente è venuto a trovarmi mentre ero in convalescenza Londra. Sono davvero io, ve lo posso garantire», ha aggiunto. Non la pensa allo stesso modo il suo rivale alle presidenziali Atiku Abubakar, leader del Partito Democratico del Popolo.

«L'aspetto è identico, ma l'avete sentito parlare? La voce è completamente un'altra». La controreplica è arrivata dal capo di gabinetto di Buhari che ha rivelato come il presidente sia «disposto a sottoporsi anche alla prova del Dna se necessario».

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