L'effetto Marine fa paura alla sinistra Pd in fibrillazione

L'alleanza Lega-Front National spaventa i dem Che subito evocano populismi e sentimenti anti Ue

L'effetto Marine fa paura alla sinistra Pd in fibrillazione

La vittoria delle donne Le Pen che per i «sinistri» italiani rappresenta l'inizio della fine, all'opposto per il centrodestra è un concreto passo verso la rinascita di un'Europa più attenta alle esigenze dei cittadini che a quelle delle banche. L'asse Italia-Francia fa paura al Pd, anche all'inarrestabile Matteo Renzi. L'intesa dell'altro Matteo, Salvini, con le bionde Le Pen preoccupa e se la sinistra pensa di liquidarla soltanto come la vittoria della paura conseguente agli attentati di Parigi (come fanno molti illustri opinionisti che dipingono una Francia che vota spinta solo dal terrore) allora davvero l'idea socialdemocratica che ha dato vita all'Europa rischia di decretare la propria fine per miopia politica. «La vittoria della Le Pen è la vittoria della xenofobia, della paura e del razzismo? - attacca Salvini - No. È solo legittima difesa. È la vittoria della speranza. Meno immigrazione, meno regole idiote europee e più lavoro». Nel centrosinistra qualcuno lo ha capito. Enrico Letta ad esempio che ne approfitta anche per colpire Renzi, ovvero colui che lo ha fatto fuori. L'ex premier twitta: «È un errore legare il successo Le Pen agli attacchi di Parigi», sottolineando che quelle percentuali da record erano già state registrate mesi fa. Quello dei francesi, aggiunge Letta, «è un no alla politica tradizionale, come da noi». Anche per Massimo Cacciari la lettura di un voto dettato dalla paura è superficiale mentre la vittoria del Front National è frutto della crisi strutturale «di tutti i socialismi» europei alla quale si affianca la crisi «del modello cattolico popolare». Certo per Cacciari oltre la sinistra c'è soltanto «il baratro». Renzi nonostante il vento soffi a destra non perde l'abituale tracotanza. «In Italia vinciamo noi», attacca il premier che però riconosce la necessità di un cambio di passo nelle istituzione europee che altrimenti rischiano di «diventare i migliori alleati di Marine Le Pen e di coloro che cercano di imitarla».

Ecco la stoccata di Renzi a Salvini, liquidato come un semplice «imitatore» della trionfatrice Le Pen. Anche per la minoranza dem la vittoria della destra è dovuta alla paura. Roberto Speranza avverte Renzi: il Pd non faccia l'errore «di alimentare un sentimento antieuropeo che è già coltivato dai populismi vecchi e nuovi del nostro paese», alludendo a Salvini e Grillo.Ma è proprio il tentativo di ridimensionare il peso politico del leader della Lega a confermare che la coppia Salvini-Le Pen fa paura anche se è ovvio che ci sono differenze tra i due leader e soprattutto tra i due paesi. Salvini annuncia per gennaio un incontro con tutte le destre europee per elaborare insieme «la nostra proposta per un'Europa alternativa alla Merkel a Renzi, ai banchieri ed ai potentati economici». E c'è chi come il governatore della Lombardia Roberto Maroni, ispirato dalla prima alla Scala, arriva a paragonare la Le Pen a Giovanna D'Arco.Salvini gioca la sua partita più importante in Italia con un centrodestra già rinsaldato mentre in Francia Fronte Nazionale e Repubblicani di Sarkozy sono divisi, come sottolineano da Forza Italia sia il presidente dei deputati, Renato Brunetta, sia la responsabile comunicazione, Deborah Bergamini. «Il centrodestra unito in Italia c'è da vent'anni si chiama Berlusconi e vince», dice Brunetta mentre la Bergamini ricorda Bologna dove «l'alleanza Fi, Lega e Fratelli d'Italia si è ricostituita».

In Italia si aggiunge la variabile grillina che raccoglie consensi anche tra gli elettori di destra. Il Le Pen italiano però, dice il vicepresidente del Parlamento europeo, l'azzurro Antonio Tajani, non è Beppe Grillo «ma Salvini».

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