Lega e Movimento 5 stelle hanno trovato l'accordo. Il testo è stato blindato e nonostante l'aria di crisi che c'è nel governo non dovrebbero esserci sorprese per la Lega. Dopo il salto in avanti di Conte sui migranti e la rivolta leghista su Tav e cannabis, la maggioranza sembra trovare pace attorno alla legittima difesa. Così almeno pare.
La commissione Giustizia della Camera inizierà a votare gli emendamenti depositati oggi sulla legittima difesa mercoledì 16 gennaio. L'intenzione è quella di portare il testo in aula i primi di febbraio. Alla fine del prossimo mese, poi, gli italiani dovrebbero avere la nuova legge sulla legittima difesa.
A far sollevare gli animi della Lega è il fatto che il M5S non presenterà emendamenti al testo. Ci saranno solo una ottantina di proposte di modifiche presentate dalle opposizioni, ma la maggioranza sul testo tiene. L'obiettivo è quello di non creare incidenti che possano mettere a repentaglio il governo: già oggi sia parlamentari leghisti ("Così crolla tutto") che grillini ("sulla cannabis ci possono essere maggioranze trasversali") hanno in qualche modo paventato una possibile crisi. Il riassunto è: se si tira troppo la corda, alla fine si strappa.
Uno sgarbo del M5S sulla legittima difesa sarebbe forse più grave di quello realizzato da Conte e Di Maio sui migranti delle Ong. O almeno, dopo il caso immigrazione, un nuovo colpo basso potrebbe davvero incrinare del tutto i rapporti. Anche perché all'orizzonte c'è il varo del decreto sul reddito di cittadinanza. Tra gennaio e febbraio, insomma, sia M5S che Lega hanno tutto l'interesse a non farsi dispetti. Sul punto, Salvini è stato categorico: la legge deve passare senza problemi e, soprattutto, senza modifiche al testo per scongiurare l'allungamento dei tempi che comporterebbe una terza lettura del provvedimento. "Nessuna rivalsa. Noi siamo leali con i 5 stelle. Il reddito di cittadinanza è la loro priorità, la legittima difesa è la priorità della Lega" e "tra noi non ci sono nè veti nè giochetti. Questo è il governo della trasparenza", spiega in un'intervista il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni.
Le novità sono moltissime. Innanzitutto si riconosce "sempre" la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa "se taluno legittimamente presente nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi", "usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione". Quindi non sarà necessario che il ladro abbia un'arma in mano, ma sarà sufficiente la sola minaccia di utilizzo di un'arma (che non dovrà essere necessariamente rivolta alla persona).
Sull"'eccesso colposo" di legittima difesa le altre novità. Chi si è "stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto" avrà l'esenzione dalla punibilità. La sospensione condizionale della pena per chi ha commesso un furto in appartamento, invece, potrà andare solo a chi ha integralmente pagato l'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa. E non più come adesso, che scatta indipendentemente dal risarcimento pagato o meno. Poi verranno inasprite le pene per la violazione di domicilio, il furto e la rapina.
Si innalza a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio, fino a un massimo di sei e sette anni di carcere per il furto in abitazione e scippo. Fino a sette invece gli anni di carcere massimi per le rapine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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