Un secolo e mezzo fa, nel 1853, la Russia, che si proclamava campione della cristianità, progettò di attaccare l'impero ottomano, in piena decadenza, e di impadronirsi di Costantinopoli e dell'Anatolia. Francia e Inghilterra, spaventate, si allearono con la Turchia, dichiararono guerra alla Russia e la sconfissero nella guerra di Crimea. L'impero ottomano continuò a esistere fino alla Prima guerra mondiale, quando fu smembrato e i suoi pezzi divennero protettorati inglesi o francesi. Con la Seconda guerra mondiale l'egemonia sul Medio Oriente passò agli Stati Uniti. Ebbene, oggi, dopo 150 anni, troviamo uno scenario analogo: l'America e l'Inghilterra, alleate della Turchia, impongono sanzioni alla Russia e, con la Nato, fanno contro di lei minacciose esercitazioni.
Per capire il perché gli americani ce l'abbiano tanto con la Russia anche dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica, bisogna guardare una carta geografica dell'Asia. Qui si vede che tutto il nord del continente è Russia, al centro vi sono grandi Stati come il Kazakistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan, ricchissimi di gas e petrolio, sotto l'influenza russa. Gli americani non lo sopportano, vogliono il potere totale. Per questo, appoggiati al mondo islamico, si sono sbarazzati di chi aveva simpatie filorusse come Mossadeq in Iran, Saddam Hussein in Irak, Gheddafi in Libia e Assad in Siria, hanno appoggiato i mujaheddin afghani nella loro lotta contro i russi e hanno sempre protetto gli Stati islamici più integralisti e più ricchi, come l'Arabia Saudita, il Qatar e Abu Dhabi. Non hanno fatto nulla contro il Califfato che governa col terrore in Irak e in Siria e, insieme gli amici della Lega araba, lo lasciano avanzare in Libia e in Africa. Da ultimo hanno fatto un accordo con l'Iran.
L'America non fa nulla nemmeno contro la gigantesca organizzazione economico-politica gestita dagli arabi che recluta e trasporta milioni di africani sulle coste libiche per invadere l'Europa.
Né contro la Turchia che, anziché fare campi profughi per i siriani, li manda da noi. E noi europei prendiamo tutto, perché non abbiamo più una guida, una meta, un ideale e non ci rendiamo nemmeno conto che stiamo per essere distrutti.
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