L'Europa prolunga le sanzioni Putin colpito, Renzi affondato

L'appello del premier italiano per aprire almeno un confronto finisce nel cestino. Come il nostro export

L'Europa prolunga le sanzioni Putin colpito, Renzi affondato

L'ennesima figuraccia dell'Italia adesso è ufficiale: l'Unione europea ha prolungato le sanzioni alla Russia, che scadevano in gennaio, di altri sei mesi. Il sbandierato appello del premier Matteo Renzi di aprire un dibattito sulla spinosa decisione è rimasto lettera morta. Nel Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo del 17-18 dicembre gli altri, grandi, Paesi dell'Unione hanno snobbato la richiesta italiana. Una fonte governativa ammetteva tristemente: «Forse ne parleranno nelle varie ed eventuali». Non solo: il giorno prima del vertice il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, aveva sbugiardato l'Italia. In occasione dell'incontro con il presidente ucraino, Petro Poroshenko, il politico polacco ai vertici Ue aveva dichiarato che «le sanzioni economiche contro la Russia rimarranno collegate al completo rispetto degli accordi di Minsk» sul conflitto nel Donbass. In pratica anticipava il rinnovo automatico fino a luglio 2016, come è puntualmente avvenuto. Alla faccia del solito annuncio ad effetto di Renzi, che fra il 9 e 10 dicembre guadagnava i titoli dei giornali sull'«opposizione dell'Italia al rinnovo delle sanzioni». Si parlava addirittura di «blocco», anche se il governo italiano aveva solo chiesto un timido dibattito, che è finito direttamente nel cestino europeo.Il paradosso, fatto passare abilmente sotto silenzio, è che venerdì scorso gli ambasciatori del 28 paesi della Ue, compreso quello italiano, hanno dato via libera ad altri sei mesi di sanzioni alla Russia. Se l'Italietta di Renzi, al di là degli annunci che vanno a finire nel nulla, avesse voluto mostrare veramente gli attributi, poteva dire no e le sanzioni non passavano avendo bisogno dell'unanimità.Ieri la figuraccia è stata certificata con una nota da Bruxelles che ribadisce: «Il Consiglio dell'Unione europea ha prolungato le sanzioni economiche contro la Russia fino al 31 luglio 2016». E precisa: «Visto che gli accordi di Minsk non saranno integralmente applicati entro il 31 dicembre 2015, la durata delle sanzioni è stata prolungata, mentre il Consiglio europeo continua a esaminare i progressi della loro realizzazione».Ieri in aula la Lega Nord ha chiesto «la cancellazione delle sanzioni alla Russia, perché non si possono trattare gli alleati in maniera difforme sulla scorta di una farsa come gli accordi di Minsk». Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia, ha lanciato l'affondo: «L'unica decisione di politica estera di un qualche significato presa dall'Europa è stata quel prodigio di autolesionismo delle sanzioni per colpire la Federazione Russa». Non solo continuiamo a mollare cazzotti in faccia ai russi, che sono dalla nostra parte nella lotta al terrorismo, ma perseveriamo nel farci del male. Un'analisi diffusa dalla Coldiretti ricorda che le esportazioni del made in Italy verso la Russia sono crollate del 27,5% per effetto dell'embargo russo in risposta alle sanzioni Ue: «Nell'agroalimentare - denuncia Coldiretti - i danni diretti stimati sono di 20 milioni di euro al mese».

L'associazione degli imprenditori italiani a Mosca ha rivolto una appello al presidente Tusk e all'Alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, per mettere «fine all'attuale regime delle sanzioni contro la Federazione russa». Secondo gli imprenditori il danno economico per l'Europa è di «100 miliardi di euro».www.gliocchidellaguerra.it

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