L'idea folle del governo Scuole e seconde case per ospitare i migranti

Boom di arrivi e per far fronte all'emergenza il Viminale studia pure la requisizione temporanea delle abitazioni sfitte

L'idea folle del governo Scuole e seconde case per ospitare i migranti

Gli ultimi 315 profughi sono approdati mercoledì notte a Lampedusa. E si vanno ad aggiungere ai 3.700 salvati nel Mar Mediterraneo nella settimana appena trascorsa. Un numero che non fa nemmeno più notizia, destinato com'è a scomparire nella triste contabilità degli sbarchi: dall'inizio dell'anno hanno raggiunto cifre record, registrando un'impennata dell'80 per cento. Nonostante le rassicurazioni del governo, dunque, siamo di nuovo in piena emergenza e alla ricerca disperata di sistemazioni per accogliere i migranti, mentre il ministro Angelino Alfano torna a scuotere l'Europa: «La Ue deve muoversi di più sulla questione dei ricollocamenti dei profughi». L'aumento dei flussi preoccupa molto il prefetto Mario Morcone, responsabile del dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno, anche perché quelli appena arrivati sono tutti migranti economici e quindi non ricollocabili, e gli extracomunitari non sappiamo più dove metterli, il sistema dell'accoglienza è praticamente al collasso. L'emergenza, inoltre, è destinata ad aggravarsi con l'arrivo della bella stagione, che come si sa favorisce i viaggi della speranza. Il Viminale e Palazzo Chigi stanno cercando di elaborare una soluzione diversa dalle tendopoli e dalle ex caserme di cui ha recentemente parlato il ministro Angelino Alfano, per far fronte all'imminente onda d'urto dei circa 270mila richiedenti asilo in arrivo dopo la chiusura della rotta balcanica. Secondo un'indiscrezione raccolta da Affaritaliani.it il governo starebbe pensando in caso di necessità di adottare misure estreme, seppure molto impopolari, come la requisizione delle seconde o terze case sfitte per un periodo limitato (due mesi al massimo) in cambio di un indennizzo per i proprietari pagato con i fondi Ue o l'utilizzo delle scuole dopo la chiusura estiva per ospitare gli extracomunitari. Nei due mesi in cui i ragazzi sono in vacanza gli istituti si trasformerebbero in dormitori, poi dovrebbero essere trovate soluzione alternative. Tra quelle allo studio anche il ricorso ad edifici pubblici non utilizzati da tempo.Anche se probabilmente simili soluzioni non verranno mai messe nero su bianco e di circolari ai prefetti in questo senso non ce ne sono, le pressioni sugli amministratori hanno fatto sì che in diverse realtà locali siano state già adottate. Nel febbraio scorso, per esempio, a Treviso, non sapendo più dove trovare gli alloggi necessari ad ospitare gli extracomunitari il prefetto ha avvertito i sindaci che se entro maggio non salteranno fuori i posti letto richiesti, requisirà gli appartamenti sfitti. In provincia di Lecco lo scorso luglio quindici richiedenti asilo sono stati ospitati nella palestra della scuola media locale, tra le proteste della Lega. E lo stesso è accaduto a Portogruaro, nel Veneto orientale, dove una sessantina di bengalesi ed eritrei sbarcati in Sicilia sono stati sistemati dalla prefettura nella palestra di una scuola nonostante ci fossero gli esami di maturità in corso.Soluzioni tampone, adottate a livello locale per far fronte all'emergenza dopo che anche l'operazione dei ricollocamenti negli altri paesi Ue non si è dimostrata all'altezza delle aspettative. Anzi, i numeri sono a dir poco fallimentari: sui 160mila previsti, infatti, i ricollocamenti finora sono stati soltanto 937, la maggior parte dei quali dalla Grecia.

«Non accetteremo egoismi nazionali di fronte al senso di responsabilità che stiamo mostrando come paese. Noi abbiamo salvato vite e non abbiamo fatto morire nessuno, abbiamo messo l'Italia dalla parte giusta dell'Europa, evitando che il Mediterraneo diventasse un lago di morte», ha detto ieri Alfano.

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