Roma - La polemica sul «burkini» che dilaga dalla Francia, si accende in Italia per la provocazione di Izzeddin Elzir. Il presidente dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche d'Italia, e uno degli imam di Firenze, mette su Facebook la foto di un gruppo di suore, in abiti religiosi, in spiaggia, che giocano con l'acqua del mare. L'immagine non è accompagnata da alcun commento, ma è chiaro l'intento di paragonare polemicamente l'abito delle religiose al costume da bagno islamico.
E infatti l'immagine rimbalza sulle pagine di almeno 1.500 altri utenti. Tanti islamici, inclusi alcuni imam, e pure qualche cattolico. E a centinaia si scatenano a commentare, chi condividendo il senso della provocazione, chi criticandola e sottolineando il paragone improprio tra un costume disegnato per coprire l'impurità di donne «comuni» e l'abito di chi sceglie una vita per la fede.
Elzir non si scompone, pur ammettendo di aver pescato l'immagine da internet, quindi di non conoscerne il contesto: «Ho postato quella foto per rispondere a chi dice che i nostri valori occidentali sono così lontani dalla realtà islamica, per dire che questi valori sono un miscuglio di diverse realtà, fra queste anche quella cristiana, dove abbiamo persone che vanno al mare vestite totalmente al di fuori del viso e delle mani». Il suo profilo tra l'altro è stato bloccato e riattivato in serata dopo che Facebook ne ha verificato l'identità.
Ma a colpire è soprattutto la coincidenza tra la posizione di un imam dell'Ucoii, l'ala più dura dell'associazionismo islamico in Italia, un movimento spesso al centro di polemiche, e la posizione di un esponente di spicco del governo. Proprio ieri il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, dopo che il ministro Alfano aveva detto di non voler vietare il burkini «per non provocare i terroristi», aveva lanciato una provocazione identica a quella di Elzir: «E le suore allora? Le vogliamo costringere ad indossare il bikini in spiaggia? - ha detto a Radio24 - Già, perché anche loro, quando e se vanno al mare, indossano l'abito religioso con tanto di velo».
Una frase che tradisce oltretutto una scarsa conoscenza delle abitudini delle suore cattoliche. Le regole sul velo cambiano da ordine a ordine, ma non sono mai così rigide. «Per le suore di clausura non si pone il problema dice ironica una religiosa al Giornale perché non vanno proprio in spiaggia. Ma oramai tantissime suore vanno al mare in costume, magari indossando quello intero e non il due pezzi». In mancanza di una regola scritta nello statuto del proprio ordine religioso, infatti, le suore che vogliono trascorrere qualche giorno di vacanza al mare possono tranquillamente indossare il costume e farsi il bagno come chiunque.
«Io indosso l'intero sorride suor Laura Zampedrini, 70 anni e tanta energia già 40 anni fa la nostra superiora ci disse: Non potete andare al mare vestite da suore. Bisogna adeguarsi!. Non siamo delle extraterrestri.
Trent'anni fa c'era un iniziale disagio prosegue la suora del Rifugio Sacro Cuore di Gesù di Cremona ora è normale. Il mare è di tutti e mettermi il costume? Non toglie nulla alla mia religiosità. Io però rispetto le scelte di tutti e il divieto francese mi pare troppo rigido».
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