Grillo: "Raggi non si tocca. Punto". Ma è scontro totale nel M5S

Se lui si era definito "lo spermatozoo che ha fecondato il Movimento", c'è chi su Alfonso Marra, ex vice-capo di gabinetto di Virginia Raggi (M5S), ha una opinione totalmente opposta.

È il caso di Roberta Lombardi, deputato del Movimento 5 Stelle e già parte del direttorio locale, che ha scelto di utilizzare la sua pagina facebook per pubblicare un post di fuoco e rompere il silenzio che aveva osservato dall'esplodere della questione capitolina.

"Alfonso Marra è il virus che ha infettato il Movimento 5 stelle", scrive la Lombardi, che chiede anche al sindaco della Capitale di pubblicare "i parere dell'Anac sulle nomine". Già a fine luglio, la Lombardi aveva lasciato il direttorio romano per evitare polemiche sulla gestione di Roma.

Marra è ora al centro del dibattito per il suo passato da tecnico con Gianni Alemanno, ex sindaco in quota An. È stato l'Espresso a raccontare in questi giorni dell'acquisto di un attico a un prezzo inferiore a quello sul mercato. Mezzo milione di sconto dall'immobiliarista Sergio Scarpellini, che i grillini considerano "nemico" di Roma.

Secondo fonti dell'AdnKronos proprio la Lombardi avrebbe incontrato lunedì scorso Davide Casaleggio alla Casaleggio associati. Un meeting durato diverse ore, durante il quale avrebbero discusso tanto della questione romana, quanto di Italia 5 Stelle, in cui la deputata è impegnata in prima linea.

Le parole della Lombardi hanno colpito nel segno e sono state riproposte anche da Carla Ruocco, membro del direttorio. "Abbiamo gli anticorpi per respinger i virus", ha scritto su Facebook.

E a dimostrazione che l'esternazione è stata notata scende in campo Beppe Grillo, che tuttavia difende il sindaco di Roma, "votata da 770.564 cittadini per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle". "Ha tutta la mia fiducia - charisce -.

La battaglia per rimettere il volere dei romani al centro delle scelte dell'amministrazione cittadina è durissima, gli interessi che andiamo a toccare sono enormi ma continueremo a farlo, consci dei rischi che corriamo, nel nome del bene comune".