L'ondata leghista si riversa in piazza: prova di forza verso l'alleato M5s

Mobilitazione nata dopo l'inchiesta su Salvini per il caso Diciotti E a Torino corteo dei No Tav sostenuti da Grillo: «Non è progresso»

L'ondata leghista si riversa in piazza: prova di forza verso l'alleato M5s

Roma - La Lega accende il motore della sua macchina organizzativa per la prima grande manifestazione di piazza da quando è al governo. L'appuntamento è fissato alle 11 di questa mattina a piazza del Popolo, a sostegno di Matteo Salvini. Un appuntamento nato sotto la pressione dell'inchiesta sul leader della Lega da parte della Procura di Palermo per sequestro di persona, per la vicenda della nave Diciotti, poi finita nel nulla.

La manifestazione (e sempre oggi è stata indetta anche una contro-manifestazione europeista e anti-sovranista promossa da Europa Now!) rappresenta anche un test organizzativo nazionale, con pullman da tutta Italia e tante partenze notturne. Ma anche un esame delle capacità della nuova struttura di partito che si sta creando nella Capitale e nel Lazio, sotto il coordinamento di Francesco Zicchieri, parlamentare e nipote di Mario Zicchieri, giovane esponente dell'Msi ucciso nel 1975 dalle Br a Roma. L'impressione è che la Lega stia preparando una prova di forza per lanciare un segnale chiaro alla fine dei primi sei mesi di governo ad alleati e opposizione, e perfino a Bruxelles, con una vera e propria ondata verde.

«Sarà una mobilitazione unica a carattere nazionale a sostegno del nostro leader Matteo Salvini e delle politiche che sta attuando per restituire dignità agli italiani», spiega Fabrizio Santori, dirigente regionale della Lega. «Dimostreremo che gli italiani sostengono lo stop all'immigrazione selvaggia degli anni passati, la tutela dei confini e il rilancio dell'economia senza timori reverenziali verso un'Europa che ci ha sempre considerato una ruota di scorta». Conferma Salvini, che ospite della D'Urso parla della kermesse di oggi («una festa, non un comizio») e rivela: «Sempre più spesso i romani mi dicono daje Matte'». Nel Lazio mobilitati 200 ragazzi per l'organizzazione, e per diffondere l'evento sono attivi da giorni 30 gazebo in tutta Roma, e sono già pronti pullman da tutto il Lazio. Naturalmente però a far conoscere l'evento è stata l'ormai famosa campagna «Io non ci sarò» con i volti degli avversari politici. Unica nota stonata, la polemica di Umberto Bossi che, ai giornalisti che gli chiedevano se sarà in piazza, ha risposto: «Vorrei andarci, non mi hanno invitato».

Intanto, a Torino, alle 14 c'è la manifestazione che coinvolge l'altra componente del governo gialloverde, quella a 5 stelle.

Sul corteo dei No Tav, ovviamente, M5s non ha messo la targa, ma diversi esponenti pentastellati, hanno dato la propria adesione. Ed è data per probabile pure la presenza di Beppe Grillo, che ieri sul suo blog ha attaccato l'opera: «Non è progresso».

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