Gian Maria De Francesco
nostro inviato a Vienna
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha promosso il piano di smantellamento delle centrali nucleari e di gestione delle scorie presentato da Sogin, la società pubblica che si occupa di decommissioning. Si tratta della prima validazione di un piano di project management effettuata dall'organismo Onu. Il via libera al progetto, presentato dall'ad Luca Desiata, contiene tuttavia alcune raccomandazioni la cui attuazione comporterà un incremento di 400 milioni del budget al 2035 di Sogin portandolo da 6,8 a 7,2 miliardi di euro. Le risorse saranno recuperate dalle bollette elettriche in quanto l'onere a carico della collettività.
In particolare, l'Aiea ha suggerito di avviare quanto prima l'attività di smantellamento dei vessel (il nucleo delle ex centrali) e di migliorare ulteriormente la gestione dei rischi, a partire dallo stoccaggio dei materiali. A proposito del primo punto, «se arriveranno le autorizzazioni necessarie entro fine anno, per il termine del mio mandato (nel 2019) potremo iniziare a smantellare il nucleo delle ex centrali di Garigliano e di Trino», ha detto Desiata. I due appalti, entrambi da 100 milioni, prevedono l'annacquamento del nucleo e la sua demolizione tramite robot in grado di operare sott'acqua.
In merito alla gestione delle scorie, occorre segnalare due particolarità. Lo stallo dell'appalto da 100 milioni per la cementificazione dei rifiuti radioattivi liquidi a Saluggia in Piemonte, bloccato da una controversia con Saipem che si era aggiudicata la gara. In quest'ambito Desiata può però vantare la rinegoziazione degli accordi con la Gran Bretagna che comporterà un risparmio di 100-150 milioni per lo stoccaggio oltremanica dei rifiuti. È chiaro, però, che il grande risparmio sarà realizzato quando si darà il via al Deposito nazionale delle scorie. La pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee è ferma da due anni. Con le elezioni alle porte e la contrarietà di molte comunità locali è probabile un altro rinvio. In ogni caso, l'ok dell'Aiea sarà un fattore di incremento dei ricavi di Sogin che potrà «vendere» sul mercato le proprie competenze certificate e che, per il momento, sono sfruttate anche dalla Russia per lo smantellamento dei sommergibili nucleari.
«Abbiamo rimesso la società in carreggiata dopo una serie di avvicendamenti manageriali ravvicinati concentrandoci sul core business», conclude Desiata. Il valore delle attività di decomissioning atteso per il 2017 è, infatti, di 63,5 milioni contro i 53,8 milioni dell'anno scorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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