Trema il Giglio Magico. Luca Lotti, indagato nell'inchiesta sugli appalti del Consip, è stato sentito dai pm romani. Sul capo di quello che è considerato uno degli uomini in assoluto più vicini a Matteo Renzi pendono accuse pesanti: favoreggiamento e rivelazione di segreto. Come ha rivelato il Fatto Quotidiano nei giorni scorsi, insieme al generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, comandante della Legione Toscana, Lotti avrebbe avvisato Luigi Marroni, amministratore delegato della centrale acquisti della Pa, delle indagini in corso.
Lotti, che è assistito dal professor Franco Coppi, ha personalmente sollecitato l'interrogatorio. E oggi ha risposto, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, alle domande del magistrato. Ma per Renzi resta comunque una grana enorme. L'attuale ministro dello Sport è, infatti, il suo braccio destro. Ad avviare l'inchiesta che avrebbe poi portato sotto indagine Lotti e Saltalamacchia sarebbe stato proprio Marroni, che una settimana fa si era accorto delle microspie per le intercettazioni ambientali piazzate nei suoi uffici. Da chi aveva avuto quella soffiata così importante? Messo alle strette dagli inquirenti, il comandante della Legione Toscana aveva rivelato di aver saputo dell'indagine dal presidente di Consip Luigi Ferrara e dal comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette. Ma poi aveva citato anche i nomi di Lotti e Saltalamacchia, con cui è amico. E che, ricorda il Fatto Quotidiano, sono entrambi amici di Renzi.
Fra gli indagati nell'inchiesta sul Consip c'è anche l'imprenditore fiorentino di Scandicci Carlo Russo, che in passato avrebbe avuto contatti con Tiziano Renzi, padre dell'ex presidente del Consiglio. Resta da capire se la vicinanza di Lotti ai Renzi possa aver effettivamente indotto il ministro dello Sport a far arrivare la notizia dell'indagine a Marroni. Rispondendo alle domande del pm Mario Palazzi, il ministro avrebbe negato di essere a conoscenza delle indagini e, quindi, non avrebbe in alcun modo potuto rivelare circostanze sull'inchiesta.
Lotti avrebbe, inoltre, affermato di "non frequentare" Marroni che, invece, aveva fatto il nome del ministro."Un interrogatorio molto sereno", sostiene Franco Coppi, legale del ministro, che ha "negato qualsiasi responsabilità". "Non potevo rivelare o parlare di cose che non conosco", ha affermato Lotti.
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