Il Pd accoglie 8 parlamentari di Scelta Civica. Il partito della Nazione di Matteo Renzi che va da “Gennaro Migliore ad Andrea Romano” prende corpo e accoglie anche il ministro Stefania Giannini e il ritorno di Pietro Ichino. Una mossa che sa di trasformismo e che la sinistra aveva definito “scilipotismo” quando i parlamentari dipietristi e centristi diedero vita al gruppo dei “responsabili”. Ma il premier ha sempre approvato questo comportamento? In rete gira un intervento che Renzi fece a Porta a Porta qualche anno fa in cui affermava che: "Non si sta nel Parlamento con i voti presi dal Pd per andare contro il Pd. È l'ora di finirla con chi viene eletto con i voti di qualcuno e poi passa di là... Vale per tutti, a destra e a sinistra. Se io prendo e decido di mollare con i miei, è legittimo farlo. Però allora devo anche avere il coraggio di avere rispetto per chi mi ha votato".
Parole che stonano con l’ingresso dei montiani nel Pd ma questa è solo l’ultima contraddizione dell’attuale premier che, fino a qualche settimana fa, dichiarava che era naturale scegliere il nuovo Capo dello Stato con Silvio Berlusconi “che già nel ’99 e nel 2013 aveva votato il Presidente con noi”. Le bugie e l’incoerenza del premier risalgono da lontano e le dichiarazioni più tragicomiche si trovano nelle interviste in cui Renzi parla di Enrico Letta. La frase che ormai è diventata un mantra è #Enricostaisereno pronunciata da Fabio Fazio, ma scorrendo la rassegna stampa del suo sito ufficiale si trovano delle vere e proprie “perle”.
Renzi, il 7 gennaio 2014 in un’intervista alla Nazione parlava della sua ricandidatura come se fosse una cosa naturale: “Al di là delle mie difficoltà e dei miei limiti, sono molto molto determinato a fare un buon lavoro per la città. Sono anche bello gasato. Paradossalmente lo sono più che al primo giro. Poi naturalmente dipende se ci si farà. Se ci daranno fiducia. Ma ci sono grandi sfide nel 2014 che entusiasmano solo a pensarci”. Un mese prima, il 7 dicembre 2013, la vigilia delle primarie che l’hanno visto vincente su Gianni Cuperlo, Renzi in un’intervista a Maria Teresa Meli, affermava che per la l’accordo sulla legge elettorale si dovesse partire dal Parlamento e dal Pd. “Che c’entra il governo? La fa il Parlamento partendo da una proposta che farà il Pd”, disse riferendosi alla riforma elettorale che poi ha concordato con Berlusconi stipulando il “Patto del Nazareno”. Patto che, poi, ha subito molte variazioni rispetto alla prima bozza tanto da non essere ormai più valido. Sempre in quei giorni, dalle pagine dei giornali, Renzi rassicurava l’allora premier Letta di non avere alcuna ambizione governativa in caso di vittoria: “In tal caso faccio un ragionamento politico che antepone l’Italia all’ambizione personale. Perché altrimenti, se inseguissi questa, farei il pierino per arrivare alle elezioni, essendo favorito dai sondaggi”.
Forse non tutti la ricorderanno ma nella famosa direzione nazionale in cui il Pd silurò Letta, Renzi disse di avere “un’ambizione smirusata” nel voler governare l’Italia e ora sembra pensare alle elezioni anticipate, dopo l’approvazione definitiva dell’Italicum. Un gran bell'esempio di coerenza per il nostro Paese...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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