Luttwak, Lega: "Non è stato un complotto degli Usa"

Intervistato da Libero, il politologo americano Edward Luttwak interviene sul caso Lega-Russia: "Chi parla di un complotto dagli Stati Uniti è un analfabeta politico, gli Usa si fidano di Salvini".

Luttwak, Lega: "Non è stato un complotto degli Usa"
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Edward Luttwak, esperto di politica internazionale e consulente strategico del Governo degli Stati Uniti, non è certo uno che le manda a dire. Intervistato a Libero, il politologo americano interviene sul caso dei presunti finanziamenti russi alla Lega e fa a pezzi l'ipotesi di un complotto ordito dagli Stati Uniti: "Chi parla di un complotto dagli Stati Uniti è un analfabeta politico. La Cia è molto efficiente e attiva nei film, ma nella pratica fa poche cose e pure male. L'intercettazione è italiana" afferma Luttwak, secondo il quale Washington non è affatto preoccupata dei rapporti fra Mosca e Matteo Salvini: "Qui a Washington riteniamo più probabile la caduta di un asteroide sul Pentagono piuttosto che l' uscita dell' Italia dalla Nato o un riposizionamento del vostro Paese nello scacchiere internazionale al di fuori del blocco Occidentale" osserva smontando l'assurda tesi di Nicola Zingaretti, segretario del Pd, secondo il quale la Lega "mette in discussione alleanze e collocazione strategica dell'Italia in Europa nel Patto Atlantico".

Luttwak ne è sicuro: Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di mettere in discussione l'alleanza con gli Usa, e anzi, è molto gradito al governo americano: "Salvini è appena stato in Usa e il suo viaggio è andato benissimo - spiega a Libero il politologo - ha trasmesso l' immagine di un leader giovane e dinamico, con un futuro importante davanti. Un uomo concreto, che non si perde in discorsi astratti e condivide la linea di Trump di contrasto all' immigrazione illegale. Nessun bisogno per il leader leghista di promettere di rimanere nella Nato, visto dove si trova l'Italia neanche il vecchio Pci voleva un' uscita dal Patto atlantico, mentre politicamente e culturalmente Roma deve essere vicina agli States. Se poi il vostro Paese riuscirà a coltivare anche buoni rapporti diplomatici con la Russia, tanto meglio per voi. E poi sa una cosa? I legami strategici tra Italia e Stati Uniti sono così profondi che non sarebbero removibili neppure da cento Salvini determinati a farlo, figurarsi da uno che neppure lo vuole".

L'esperto di politica internazionale difende il leader leghista dagli attacchi della sinistra: "Da che è diventato il leader italiano più popolare e potente, Matteo è accusato di tutto dai propri rivali politici" spiega. "Quel che gli rimprovera la sinistra fondamentalmente è l'ambizione di voler far applicare la legge. Strano Paese il vostro [...] Avete una tendenza unica a fottervene della legge in nome di interessi personali o di famiglia, oppure di presunti atteggiamenti umanitari" sottolinea Edward Luttwak. Che non rinuncia a stuzzicare Gino Strada, fondatore di Emergency, che aveva già punzecchiato a gennaio durante una una puntata de La Zanzara su Radio 24: "Mi chiedo perché Gino Strada e compagni, se vogliono correre in soccorso dei poveri, vadano fino in Afghanistan e non vadano invece a sporcarsi le mani a Scampia. Forse perché la loro è una battaglia politica e non umanitaria?".

Di recente, Luttwak, noto per non avere peli sulla lingua e per la sua schiettezza politicamente scorretta, si è scagliato contro la comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete e contro il giudice – il gip di Agrigento Alessandra Vella – che l'ha scarcerata, non convalidandone l'arresto in quanto la 31enne "ha agito per salvare vite umane". "In Italia evidentemente la legge è facoltativa.

Se il ladro è simpatico, carino, un bel ragazzo, lo lasciamo andare, mentre la legge si applica solamente se la persona è antipatica…", ironizza l'economista ai microfoni de La Zanzara, su Radio 24, e prosegue così: "Questa signora tedesca era lì per caso con la sua barca? O ci è andata deliberatamente per prendere i migranti in pratica alleata coi trafficanti che li hanno messo a bordo delle barche? In tacita alleanza con i futuri sfruttatori di questi immigrati. Questa è una tacita congiura".

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