Il M5S convoca le pre-consultazioni. Ma il Pd si tira fuori: "Non ci fidiamo"

I Cinque Stelle lanciano un nuovo giro di incontri. Ok da Forza Italia e Lega. Il Pd non ci va. I grillini infuriati: "Non tengono al Paese"

Il M5S convoca le pre-consultazioni. Ma il Pd si tira fuori: "Non ci fidiamo"

La partita è tutta in salita. E rischia di incartarsi da un momento all'altro. Il Movimento 5 Stelle ha, tuttavia, lanciato un nuovo giro di incontri, una sorta di pre-consultazioni. L'invito è rivolto a tutti i partiti in vista delle consultazioni al Quirinale la prossima settimana. Ad accoglierlo sono stati tutti i partiti tra il Pd ha subito fatto sapere di non avere alcuna intenzione di partecipare ai colloqui con i grillini. "È una ripicca, non hanno a cuore il bene del Paese", hanno replicato i pentastellati accusando i dem di "avere a cuore più le poltrone che il bene del Paese".

L'appuntamento è per domani alle ore 9.30 alla Camera dei deputati. A lanciare l'invito sono stato i capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli dalle colonne del Blog delle stelle. "Chiameremo tutti gli altri capigruppo per conoscere la disponibilità di ciascun gruppo", hanno scritto i due grillini invitando le altre forze politiche a dimostrare "la massima responsabilità in questa delicata fase prima delle consultazioni del presidente della Repubblica", Sergio Mattarella. Dai quartieri generali di Forza Italia è subito arrivato l'ok al giro di consultazioni. Mentre il Pd confrontarsi sui temi da mettere al centro dell'attività parlamentare è arrivato il rifiuto secco a confrontarsi sui temi da mettere al centro dell'attività parlamentare. La porta in faccia ai Cinque Stelle è stata sbattuta da Maurizio Martina, considerato uomo del dialogo e della mediazione dentro e fuori il partito. Il neo segretario si è, infatti, rifiutato di partecipare a qualsiasi incontro. "Noi attendiamo con rispetto prima di tutto le consultazioni del capo dello Stato".

Dopo lo scontro sugli uffici direttivi di Palazzo Madama, i dem sono sul piede di guerra ed escludono qualsiasi ipotesi di dialogo con i Cinque Stelle. "È gente di cui non ci si può fidare - dicono al Nazareno - la loro parola non conta nulla". A far deflagrare la situazione è stato l'aut aut di Luigi Di Maio. "Ci hanno chiesto di votare il loro questore perché diventi questore anziano della Camera in cambio della vice presidenza. Ma i patti non erano questi...", ha raccontato un esponente vicino all'ex segretario sfogandosi con i cronisti in Transatlantico.

Difficile, a questo punto, che ci possa essere un seppur timido approccio sul tema del governo. Tanto che nessun dem si presenterà alle pre-consultazioni organizzate dai grillini. "Il Pd dimostra di avere a cuore più le poltrone che il bene del Paese", sbottano i Cinque Stelle.

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