Un vero e proprio ultimatum. I grillini morosi hanno fatto perdere la pazienza ai vertici del Movimento 5 Stelle: sono diversi coloro che non hanno ancora provveduto a sistemare la restituzione dei soldi che ora andranno necessariamente versati entro e non oltre il 31 dicembre. Parla chiaramente la mail inviata a deputati e senatori pentastellati: "Le ricordiamo che gli impegni da Lei assunti, all'atto della sua candidatura con il Movimento 5 Stelle, oltre a costituire una vera obbligazione giuridica, come di recente affermato dall'Agenzia delle Entrate", costituiscono "anche e soprattutto, un impegno morale nei confronti di tutti i cittadini italiani e, in particolare, di quelli che l'hanno votata".
Nella mail targata "Staff"- stando a quanto appreso e riportato dall'Adnkronos - è stato ricordato come il M5S "contrariamente agli altri partiti politici, non percepisce nemmeno un euro da tali restituzioni che sono state devolute in passato al 'Fondo per il Microcredito' e, attualmente, a seguito di votazione online degli iscritti, al 'Fondo per la povertà educativa infantile', al 'Fondo per il diritto al lavoro dei disabili' e infine al 'Fondo contro la violenza sulle donne".
L'avvertimento
Perciò i grillini sono stati invitati a "ottemperare agli impegni giuridici e morali da Lei assunti entro e non oltre il 31 dicembre 2019". L'avvertimento, in caso di inadempienza, è netto, diretto, senza giri di parole e mezzi termini: "Il mancato tempestivo riscontro a tale invito integra una grave violazione disciplinare per la quale i probiviri, che leggono per conoscenza la presente, si attiveranno senza ulteriore indugio".
Da qualche tempo si è aperta anche la questione delle restituzioni all'interno del Movimento 5 Stelle: non sono pochi coloro che non riescono a digerire i 300 euro mensili da versare per la piattaforma web Rousseau. Pochi giorni fa, infatti, fonti grilline avevano fatto sapere: "Il collegio dei probiviri è pronto a sanzioni contro gli eletti non in regola con le restituzioni". E ci sarebbe addirittura chi avrebbe rivendicato a gran voce il proprio essere moroso: "Non ho pagato perché non ritengo giusto pagare". Potrebbe dunque trovare conferma l'indiscrezione svelata da alcuni eletti pentastellati: "In diversi vogliono solo tenersi il denaro".
Come se non bastasse si era aperto anche il caso Lorenzo Fioramonti: il ministro dell'Istruzione sarebbe fermo a dicembre 2018; invece il
sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano non rendiconterebbe da febbraio di quest'anno. Ma non sono soli: a fare loro compagnia vi sono anche altri 30 parlamentari circa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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