Matteo Salvini è salvo e ne siamo compiaciuti ma temo che il prezzo che dovrà pagare a Di Maio per questa cortesia ce lo ritroveremo sul nostro conto. Il fatto che ieri i Cinque Stelle, nascondendo la mano dietro la buffonata del referendum popolare, abbiano stoppato il nascente processo al leader della Lega per i fatti della Diciotti ha salvato (momentaneamente) il governo gialloverde. Ma è anche una decisione che potrebbe segnare una spaccatura insanabile del movimento dei grillini: da una parte Di Maio e i poltronisti che per stare abbarbicati al potere abdicano a uno dei punti fondanti del movimento (la casta politica deve difendersi nei processi non dai processi), dall'altra i duri e puri alla Fico che non vedono l'ora di fare le scarpe ai primi.
Il verdetto del referendum Cinque Stelle, per altro, non ha alcun fondamento giuridico e manca un arbitro in grado di certificare che il risultato annunciato corrisponda davvero ai voti espressi. Non solo: è da escludere (per ammissione di autorevoli esponenti grillini) che tutti gli aventi diritto abbiano potuto esprimere la propria opinione, cosa quest'ultima che già di per sé dovrebbe inficiare il referendum.
Ma se tecnicamente è chiaro che stiamo parlando di una truffa, il problema è ora tutto politico. A Di Maio Salvini serviva vivo, anche perché logicamente Salvini nei giorni scorsi gli avrà fatto sapere che lui non sarebbe stato l'unico morto di questo ennesimo assalto giudiziario all'autonomia della politica. Di solito unire i destini rafforza i legami, ma in questo caso il patto è tra due leader in difficoltà, non tra i loro elettorati. Una buona parte di quello grillino potrebbe non capire tanta cortesia a scapito di valori l'autonomia della magistratura - considerati non negoziabili, quello leghista potrebbe invece faticare a digerire la moneta di scambio, cioè ulteriori concessioni alle follie demagogiche Cinque Stelle.
Il voto farsa di ieri rappresenta quindi uno spartiacque
nell'avventura di questa anomala alleanza. Lo capiremo meglio nelle prossime settimane osservando ciò che accadrà nei palazzi da una parte e nell'opinione pubblica dall'altra. La partita tra Cinque Stelle e Lega non finisce qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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