Di Maio: "Salvini si è piegato per soldi e poltrone". La replica: "Ti querelo"

Di Maio: "Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone"

Di Maio: "Salvini si è piegato per soldi e poltrone". La replica: "Ti querelo"

Va avanti a colpi di tweet e di post su Facebook il dibattito politico italiano. Stavolta a farsi serntire è il leader del Movimento 5 Stelle. "Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra", scrive sul social network Luigi Di Maio. Poi insinua quello che, a suo dire, è il motivo che ha spinto la Lega a non mollare il centrodestra: "Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!".

Di Maio posta una schermata di un post Facebook di Matteo Salvini risalente al 16 luglio 2012, in cui il leader del Carroccio scriveva: "Nessun leghista è disposto a puntare ancora su un'alleanza con Berlusconi. No a possibili assi tra Carroccio e Cavaliere".

Sembra dimenticare, Di Maio, tutte le cose che il M5S ha detto nei lunghi mesi di campagna elettorale e poi, subito dopo le elezioni del 4 marzo, si è rimangiato, dicendosi disposto a mettersi d'accordo con la Lega e persino con il Pd pur di formare un governo.

Nella sua invettiva contro la Lega Di Maio aggiunge un'altra grave accusa nei confronti della Lega. "Non resta che tornare subito al voto - scrive in un post sul "Blog delle stelle" -. Noi non abbiamo alcun problema nel farlo, perché ci sostengono i cittadini con le piccole donazioni. Altri invece si oppongono perché, tra prestiti e fideiussioni, magari hanno qualche problemino con i soldi. Ma l'Italia non può rimanere bloccata per i guai finanziari di un partito. Al voto".

La replica di Salvini: "Schiocchezze"

"Non rispondo a insulti e sciocchezze su soldi e poltrone - commenta Salvini - per noi lealtà e coerenza valgono più dei ministeri. Voglio dare un governo agli italiani, se i grillini preferiscono
litigare lo faremo da soli. Bloccare anche la partenza dei lavori delle commissioni parlamentari è da irresponsabili.

Le mie sono scelte politiche dettate unicamente dalla coerenza, dalla lealtà e dal rispetto del voto degli italiani. Chiunque parli di soldi, prestiti, fideiussioni, regali e ricatti inesistenti a me e alla Lega se finora è stato ignorato, da domani sarà querelato".

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