Di Maio si difende: "La causa? L'abbiamo vinta"

Il vicepremier: "Sapevo della causa all'azienda di famiglia, ma l'abbiamo vinta"

Di Maio si difende: "La causa? L'abbiamo vinta"

"La causa presentata da un dipendente è contro la vecchia ditta di famiglia (in cui io non c’ero) e tra l’altro dà ragione a mio padre in pieno, in primo grado. Una causa che si trasferisce alla seconda azienda nata nel 2013 come tutti i crediti, debiti, dotazioni e beni strumentali".

Si difende così Luigi Di Maio, che torna a parlare della vertenza contro la Ardima - la ditta del papà Antonio Di Maio - da parte dell'operaio specializzato Domenico Sposito per aver lavorato per diverse ore in nero. Come riporta il Corriere, il vicepremier rigetta anche le accuse di aver omesso nel suo curriculum il fatto di essere socio al 50% dell'azienda insieme alla sorella Rosalba: "Non c’era la partecipazione all’azienda di famiglia, perché sono diventato socio dopo la mia elezione in Parlamento", sostiene.

Parlando invece del capannone utilizzato dagli operai della ditta del padre come magazzino e sui cui stanno indagando i vigili, Di Maio assicura che "si stanno facendo degli accertamenti". "Sono dei capannoni o baracche che risalgono a dopo la Seconda Guerra mondiale e che se ho capito bene non sono accatastati", ha spiegato, "Bisogna capire se sono stati costruiti in maniera abusiva o non accatastati. Mi fa piacere che lo si sta scoprendo solo nel 2018, che le autorità stanno facendo oggi i controlli? Benissimo. Non lo dico ironicamente, ma non sono cose intestate a me. Io a capo dell'Ispettorato nazionale del Lavoro ho messo un generale dei carabinieri che porta avanti la lotta al lavoro nero, la lotta al caporalato e a quelle che sono le illegalità nel mondo del lavoro ogni giorno".

Continua anche il botta e risposta con Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. "«Va bene che si facciano rilievi su tutta la mia famiglia", dice, "Fate tutti gli accertamenti che dovete fare.

Io quello che non sopporto è come possa essere paragonato ad una ministra che andava a faceva il giro delle banche e delle autorità indipendenti per salvare la banca del padre. Io sono qui per dare tutte le spiegazioni possibili per fatti che risalgono a più di dieci anni fa. In questo caso io non ho fatto il giro delle sette chiese per salvarlo. Io dieci anni fa avevo 20 anni".

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