Tre dei migranti che si trovavano a bordo della nave mercantile El Hiblu 1, sequestrata e dirottata verso Malta, sono stati incriminati per terrorismo dal tribunale della Valletta. I tre di 15 e 16 anni (provenienti dalla Guinea) e di 19 anni (dalla Costa D'Avorio) facevano parte di un gruppo di 108 migranti recuperati in mare a sei miglia al largo della Libia il 28 marzo scorso.
Una volta saliti a bordo del mercantile, però, gli immigrati hanno inscenato una vera e propria rivolta per non tornare in Libia tanto che "il capitano ha ripetutamente dichiarato di non avere il controllo della nave e che lui e il suo equipaggio erano stati costretti e minacciati da un certo numero di migranti a procedere verso Malta". Così l'unità della Marina maltese ha bloccato la nave a trenta miglia dalla costa e reparti speciali "sono stati inviati a bordo per mettere al sicuro la nave e restituirne il controllo al capitano". Poi è arrivato lo sbarco a Malta.
Fin qui i fatti, questa mattina la svolta. Nell'udienza di oggi, infatti, tre dei migranti dirottatori sono stati incriminati per terrorismo, nonostante loro si continuino a proclamare innocenti. I due minorenni e il maggiorenne, quindi, hanno chiesto di poter essere rilasciati su cauzione che è stata loro negata dal giudice.
Il sequestro di una nave è considerato dalla legge maltese come un atto di terrorismo e può essere punito con pene da sette anni a 30 anni.Intanto, gli altri migranti tratti in salvo dalla El Hiblu 1 sono in un centro di accoglienza dove sono state raccolte le loro richieste di asilo.
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