Mannheimer, l'uomo dei sondaggi sbarca a teatro

Porta in scena un monologo sulle orme di Cechov: «Ho sempre sognato di fare l'attore»

Mannheimer, l'uomo dei sondaggi sbarca a teatro

Fabrizio Boschi

Milano Un sogno che si trascina sin da ragazzo quando Renato Mannheimer frequentava ancora le aule universitarie. «Ho sempre avuto il desiderio di fare l'attore. Quando ero all'università recitavo in alcune teatri parrocchiali. Finalmente corono questo sogno a 70 anni!». Forse il più conosciuto dei sondaggisti italiani è in estasi per questa nuova sfida. Dal 9 al 12 novembre (in settimana alle 21 e domenica alle 17) in prima nazionale al teatro Litta di corso Magenta 24 a Milano (02.86454545 - biglietteria@mtmteatro.it), va in scena Il sondaggista, ovvero i danni del teatro, a sostegno dell'attività della Fondazione Palazzo Litta per le arti onlus (offerta minima a partire da 25 euro), dove il sociologo, saggista ed esperto di statistica, si mette alla prova come attore.

Coadiuvato dalla drammaturgia di Valeria Cavalli e dalla regia di Alberto Oliva, racconta se stesso in un monologo scritto sulla falsariga della pièce di Anton Cechov «Sui danni del Tabacco». «Parlerò di sondaggi, di Cechov e di mia moglie - racconta - in un'ora e dieci dove ballo e canto il rap». Dotato di un gran senso dell'umorismo e di autoironia, il professore si cimenta in questo one man show «con un pizzico di sana incoscienza, irriverenza e tanta voglia di divertirsi, in una scena dominata da quadri di arte contemporanea, dove Mannheimer parla di sé e del mondo del teatro, sulle orme del grande scrittore russo», dice il regista Oliva.

In molte lingue europee «recitare» si dice «giocare», ed è proprio con spirito ludico e dissacratorio che viene intrapresa questa originale scommessa teatrale con Mannheimer, ironica e autoironica, in cui lo stimato sociologo cerca di ribellarsi ai suoi autori teatrali che vorrebbero mandarlo in scena a parlare di sondaggi, come lui fa da tutta la vita. Perché il suo sogno è sempre stato quello di recitare Cechov come i più grandi attori.

E finalmente c'è riuscito. «Anzi dopo queste quattro date mi piacerebbe anche partire in tournée in Italia e all'estero e che ne venga fuori pure una versione cinematografica».

Pensare in grande per lui non è mai stato un problema.

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