Manovra, Borghi: "Senza accordo si sarebbe aperto il dibattito se lasciare l'Ue"

Trovato l'accordo a Bruxelles. Salvini esulta: "Manovra migliorata". E Siri: "Non siamo dilettanti, corsa in Parlamento per chiudere entro fine anno"

Manovra, Borghi: "Senza accordo si sarebbe aperto il dibattito se lasciare l'Ue"

Per Matteo Salvini la "nuova" manovra economica è addirittura "migliorata". Ora, come fa sapere Armando Siri in un'intervista al Corriere, la palla torna nelle mani del parlamento. "Mi auguro che entro giovedì si concluda il lavoro della commissione in Senato, poi approderà all'Aula - spiega il sottosegretario ai Trasporti - entro la fine dell'anno, avremo la terza lettura alla Camera". D'altronde, a detto dell'esecutivo gialloverde, l'impianto della legge di Bilancio dovrebbe essere ormai determinato. "E risponde ai due grandi propositi - assicura Siri - sostenere la crescita resa difficile dal quadro internazionale e aiutare la coesione sociale di cui c'è tanto bisogno". Se così non fosse stato, secondo il leghista Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera, "la gente in Italia sarebbe tornata a chiedersi davvero se convenga restare in Europa o no".

Alla fine il governo gialloverde ha trovato l'accordo con i vertici dell'Unione europea. Viene così evitata, in extremis, la procedura di infrazione per debito eccessivo che, se tirata per le lunghe, avrebbe addirittura portato alle sanzioni economiche. "Dopo le polemiche la manovra è persino migliorata, abbiamo inserito alcuni miglioramenti - commenta Salvini ai microfoni dall'emittente radiofonica fiorentina Lady Radio - i soldi per la riforma della legge Fornero e il reddito di cittadinanza erano anche troppi, meglio essere prudenti". In radio il vice premier leghista anticipa che al termine del braccio di ferro con Bruxelles sono stati comunque salvate le due misure di bandiera dell'esecutivo: quota 100 e reddito di cittadinanza. "Era il nostro impegno per cominciare a passare dalle parole ai fatti - incalza il leader del Carroccio - quota 100 è una possibilità di liberarsi dal'inizio del 2019 dalla gabbia della Fornero". Per Siri le opposizioni hanno cercato di dipingere l'esecutivo come "dilettante". "Ma lo stop alla procedura dimostra quello che è comunque già vero: che abbiamo fatto un lavoro serissimo", continua il sottosegretario ai Trasporti rivendicando per il premier Giuseppe Conte il ruolo di mediatore. "Ha difeso gli interessi del popolo italiano al tavolo dei partner europei e lo ha fatto con grande competenza e convinzione - continua - e ha dimostrato sempre grande coerenza rispetto alla cornice degli impegni previsti dal contratto di governo".

Quanto alla Comissione europea la Lega continua a non avere parole tenere. Secondo Borghi, "i signori di Bruxelles hanno capito, che se avessero tirato ancora la corda, la gente in Italia sarebbe tornata a chiedersi davvero se convenga restare in Europa o no". Nell'intervista alla Stampa, il leghista mette subito in chiaro che non si tratta di una "minaccia" dal momento che nel contratto di governo non ci sono né l'uscita dall'euro né tantomeno dall'Unione europea. "Ma - avverte - di fronte ad una porta in faccia dell'Europa questo dibattito avrebbe rischiato di tornare di attualità in Italia".

"Adesso che tutti nell'Ue hanno capito che non conviene rompere, bisogna cominciare a parlare seriamente del vero problema - conclude - cioè approvare una riforma epocale come la garanzia dei debiti sovrani da parte della Bce".

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