Spread, Salvini contro Juncker: "Parlo con persone sobrie..."

Ieri l'affondo di Juncker contro l'Italia: "Altre concessioni porterebbero la fine dell'euro". La replica del vice premier leghista: "Chiederò i danni a chi fa il male dell'Italia"

Spread, Salvini contro Juncker: "Parlo con persone sobrie..."

Jean-Claude Juncker da una parte, Matteo Salvini dall'altra. Lo scontro è durissimo. All'Eurogruppo di ieri, mentre il ministro dell'Economia Giovanni Tria rassicurava i vertici di Bruxelles sulla tenuta economica della manovra col rapporto deficit/pil al 2,4%, il presidente della Commissione Ue tirava bordate contro l'Italia paragonandola alla Grecia e aprendo così una nuova corsa all'insù dello spread. "Le parole e le minacce di Juncker e di altri burocrati europei continuano a far salire lo spread, con l'obiettivo di attaccare il governo e l'economia italiane? Siamo pronti a chiedere i danni a chi vuole il male dell'Italia", è la replica del vice premier leghista. Che poi, alla cronista di Tagadà, ha rincarato: "Parlo con persone sobrie, che non fanno paragoni che non stanno né in cielo né in terra".

Iesri sera, di fronte alla preoccupazione per la tenuta finanziaria del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il governo ha ribadito che l'impostazione del Def non cambia. "Il rapporto deficit/Pil resta al 2,4% - ha chiarito il premier Giuseppe Conte - non c'è un piano B". Per il momento l'argine del Movimento 5 Stelle e del Carroccio alle pressioni dell'Unione europea sembrao tenere nonostante le continue perdite sui mercati azianari. Nelle ultime ventiquattr'ore piazza Affari ha infattio ceduto quasi 30 miliardi con il differenziale tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi che è arrivato a toccare quota 300 punti base. "Se l'Italia vuole un trattamento particolare supplementare, questo vorrebbe dire la fine dell'euro - ha tuonato Juncker durante l'Eurogruppo - bisogna essere molto rigidi". il preasidente della Commissione Ue non è stato l'unico a tirare bordate contro l'esecutivo gialloverde. Ieri, a Bruxelles, anche il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e il commissario europeo agli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, hanno inziato a mettere il fiato sul collo all'Italia.

Lega e Movimento 5 Stelle resistono agli attacchi e vanno avanti per la propria strada. "C'è qualche istituzione europea che con le sue dichiarazioni gioca a fare terrorismo sui mercati. Se c'è pregiudizio nei nostri confronti non c'è Def che tenga", commenta seccato il vice premier grillino Luigi Di Maio. "In Italia nessuno si beve le minacce di Juncker, che ora associa il nostro Paese alla Grecia", fa eco Salviniche adesso è pronto a chiedere "i danni a chi vuole il male dell'Italia". "Le parole e le minacce di Juncker e di altri burocrati europei - si chiede il leader della Lega - continuano a far salire lo spread, con l'obiettivo di attaccare il governo e l'economia italiane?". Salvini ci tiene poi a precisare che nella manovra economica è previsto uno sforzo ulteriore di un miliardo per 10mila nuove assunzioni straordinarie per le forze dell'ordine.

"Nessuno mi venga a dire che l'Italia non può investire in sicurezza e presidio del territorio - incalza - l'Italia è una Repubblica libera, orgogliosa e sovrana che vuole dare futuro e lavoro ai suoi ragazzi e controllare i quartieri delle sue città e quindi Juncker e compagni possono dire, minacciare, insultare e terrorizzare, noi siamo tranquilli, siamo convinti di stare lavorando per il bene dei nostri figli e del Paese".

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