
Il passaggio del "Big, beautiful bill" di Donald Trump è stata una vera corsa ad ostacoli, ma il presidente americano ora può festeggiare, in tempo per la Giornata dell'Indipendenza, la legge più importante per la sua agenda. Superata la ribellione di alcuni repubblicani in un Senato diviso, è stata la Camera a mettere i bastoni tra le ruote al tycoon, prima con una crescente opposizione interna, e poi con l'ostruzionismo dei democratici. La legge è passata ieri pomeriggio con 218 voti a favore (due membri del Grand Old Party hanno votato no) e 214 contrari dopo una maratona notturna di pressioni e minacce via social, quando Trump e lo speaker della Camera Mike Johnson sono riusciti a piegare i ribelli e ricompattare il partito per il voto finale di una delle leggi di spesa più costose della storia degli Stati Uniti. Un via libera ritardato dal discorso fiume del leader della minoranza dem Hakeem Jeffries, che ha parlato per quasi 9 ore, battendo il record di otto ore e 32 minuti di Kevin McCarthy nel 2021. La strategia dei dem è stata di utilizzare tutto il tempo a disposizione nel tentativo di ritardare la votazione sulla legge che il comandante in capo, amante del simbolismo, voleva a tutti i costi sulla scrivania nello Studio Ovale entro oggi, per l'Independence Day (e infatti ha già organizzato una cerimonia alla Casa Bianca per celebrare il passaggio del budget).
Il disegno di legge sarà una pietra miliare nella carriera politica di Trump e arriva dopo altre recenti importanti vittorie, tra cui quella sullo ius soli alla Corte Suprema, e il cessate il fuoco tra Israele e Iran dopo il blitz americano alle strutture nucleari di Teheran. Johnson ha faticato tutta la notte per ricompattare i deputati repubblicani dopo che il pacchetto aveva superato di misura una serie di votazioni "di prova" alla Camera, che avevano mostrato profonde divisioni nel partito. Nella notte tra mercoledì e giovedì si è verificato un lungo stallo tra i deputati del Grand Old Party, anche se lo speaker ha continuato a dichiararsi "assolutamente fiducioso" e ha assicurato che avrebbe mantenuto aperta la votazione procedurale "per tutto il tempo necessario" dopo lo scoccare della mezzanotte. E al termine di una nottata tesa e scandita da serrate trattative, è riuscito a convincere gli scettici Gop ad approvare il budget, complice anche l'intervento di Trump, che ha trascorso ore in contatto con i deputati, spianando la strada al voto finale. "La Camera è pronta a votare il Big beautiful bill e la maggioranza repubblicana è unita per il bene del Paese", ha scritto il comandante in capo su Truth. Mentre Johnson prima del voto ha ringraziato il presidente, "audace e senza paura".
Il pacchetto onora molte delle promesse elettorali di Trump, aumentando la spesa militare, finanziando una campagna di deportazione di massa dei migranti e impegnando 4.500 miliardi di dollari per estendere le agevolazioni fiscali del suo primo mandato. Ma si prevede che accumulerà altri 3.
300 miliardi di dollari nell'arco di un decennio su un deficit in rapida crescita del Paese, riducendo al contempo il programma di buoni pasto e imponendo enormi tagli al programma di assicurazione sanitaria Medicaid per gli americani a basso reddito.