Emmanuel Macron e Mario Monti si daranno del tu. Una circostanza che non indica solo la vicinanza personale fra i due leader europeisti, ma che è anche sintomatica di una convergenza politica a tutta prova.
Tanto da permettere all'ex premier italiano di poter affermare, in un'intervista all'Huffington Post, che il programma di Macron potrebbe essere "lo stesso esperimento, su più vasta scala, del mio governo".
Fra i primi a felicitarsi con il presidente francese eletto all'indomani della vittoria contro Marine Le Pen, Monti non esita a sottolineare i punti comuni: "Macron unisce un esprit de geometrie cartesiano a un grandissimo fiuto politico, ha capito che bisogna superare le distinzioni tra destra e sinistra per raggiungere l'obiettivo delle riforme, perché la mancanza di riforme a livello nazionale è il motivo della crisi europea e non viceversa. Nella disciplina finanziaria e nelle riforme strutturali la Francia è più indietro dell'Italia. Anche da questo punto di vista il mio governo fu un esperimento di focalizzazione sulle riforme di tutte le forze politiche che ci stavano (di sinistra, di destra e di centro). Su più vasta scala Macron intende fare lo stesso."
Il presidente francese eletto, spiega il senatore a vita, aveva già dato buona prova di sè ai tempi della Commissione Attali, quando giocò un ruolo fondamentale per raggiungere un accordo sulla Bce con Angela Merkel.
Ma il suo merito principale, spiega Monti, è stato quello di aver capito che l'edificio dell'Ue è incompleto - e non ipertrofico.Per questo la "sedia della Francia in Europa" non sarà più vuota, chiosa il Loden. Che poi conclude: "Ben venga un po' di ritorno di orgoglio in Francia".
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