Massacrate a bastonate per rubare trecento euro

Suocera (84 anni) e nuora cinquantenne ridotte in fin di vita dai ladri sorpresi in casa

FerraraAvevano scoperto i ladri in casa, mentre portavano via 300 euro, sono state aggredite e ridotte in fin di vita. I ladri le hanno prese a pugni alla testa, inizialmente si parlava di bastonate ma l'ipotesi non è stata confermata dagli inquirenti.

Nel mirino dei banditi due donne, la signora Cloe Govoni, 84 anni, pensionata, e la nuora di 53, romena, Maria Humeiuc. È successo ieri mattina a Renazzo, frazione di Cento. Il gruppo di banditi è entrato per compiere un furto in casa, al civico 4 di via Lunga, nel paese della Bassa Ferrarese, il tutto è degenerato in rapina violenta. L'allarme è stato dato alle 9.30 dalla più giovane delle vittime, ma potrebbero essere passate anche un paio d'ore dall'aggressione.

I delinquenti entrano e ancora è da appurare se le signore fossero in casa o li abbiano sorpresi al rientro nell'abitazione. Era certamente fuori, al lavoro, Andrea Ardizzoni, 52 anni, il figlio della signora Cloe, titolare di un'officina a San Giorgio di Piano, nel Bolognese, dove nacque la celebre attrice Giulietta Masina. Quando le due signore si accorgono del furto vengono colpite selvaggiamente dai ladri, con pugni alla testa.

I banditi sono almeno due, secondo gli inquirenti, e fuggono con i 300 euro, a bordo di un'auto. Con quel pizzico di lucidità che le resta, Maria Humeiuc riesce a telefonare ai carabinieri per denunciare l'intrusione subita in casa. Arrivano gli uomini dell'Arma, la suocera è portata all'ospedale di Cona, frazione di Ferrara: ha riportato un grave trauma cranico e in serata è stata operata. La nuora Maria, invece, viene dapprima intubata e poi trasferita con l'elisoccorso all'ospedale Maggiore di Bologna. Entrambe sono in prognosi riservata, la loro vita è appesa a un filo.

Dall'inizio del 2015, è il quarto episodio del genere accaduto nella provincia estense. Il più grave degenerò in omicidio, due mesi fa, fu pure ai danni di un pensionato, Pierluigi Tartari, 73 anni, ucciso dopo la rapina in casa sua ad Aguscello, per poco più di duemila euro. Dopo l'aggressione venne caricato in auto, legato mani e piedi, imbavagliato, picchiato e gettato in un rudere abbandonato, in mezzo a un bosco. Confessò il delitto il 19enne slovacco Patrick Ruszo, in precedenza era stato arrestato Costantin Fiti, 22enne romeno incastrato da un paio di scarpe Adidas. Il capo della banda, invece, Huber Sandor, è in carcere in Slovacchia e attende di essere estradato in Emilia. All'inizio di agosto una signora di 93 anni, Emma Santi, venne legata e imbavagliata, restò senza mangiare e bere sul pavimento della sua stanza per oltre due giorni, a Mesola, paese nel Delta del Po. Tre malviventi («grandi e grossi», raccontava) si dileguarono con una manciata di gioielli. In quegli stessi giorni passarono una notte da incubo Cristina Bertelli, 50 anni, e il padre Giulio (86), che vive con la bombola di ossigeno. Furono ostaggio di 4 banditi per 5 ore, nella loro abitazione appena fuori Chiesuol del Fosso.

Il modus operandi è analogo, a essere presi di mira sono anziani, non necessariamente in case isolate. Ora Ferrara trepida per le condizioni della signora Cloe e della nuora Maria. Avrebbero fatto meglio a non reagire, ma forse non sarebbe cambiato nulla, perchè quei banditi non si fanno scrupoli. Per appena 300 euro.

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