Un braccio di ferro violentissimo, a colpi di botta e risposta. Da una parte Laura Boldrini, dall'altra Matteo Salvini. In mezzo l'emergenza immigrazione. Con il presidente della Camera che accusa i Paesi dell'Unione europea di non fare abbastanza per accogliere gli immigrati e il leader della Lega Nord che propone di internarla. Finisce, ovviamente, a schiaffi in faccia.
"Quello che sta accadendo in Europa non è degno di questo continente. Ho visto scene come quella di ieri del neonato lavato con una bottiglia di acqua fredda, ma non le avevo mai viste in Europa". Intervenendo a Otto e Mezzo su La 7, la Boldrini torna a sferzare il governo italiano e, più in generale, l'Unione europea perché non fanno abbastanza per le centinaia di migliaia di immigrati. "Se la moral suasion non funziona - spiega - bisognerà mettere in atto un sistema di condizionalità sui fondi strutturali, legandone l'erogazione all'accoglienza dei profughi". Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie Salvini. Che, dai microfoni della Zanzara su Radio 24, la accusa duramente: "È matta, da internare". Anche perché il senso della crociata della Boldrini è sostituire gli italiani con gli immigrati. "Siccome gli italiani non fanno figli - è la teoria del presidente della Camera - allora dobbiamo portare in Italia 400mila schiavi stranieri". "La Boldrini è da ricoverare, da curare - tuona Salvini - impeachment, sfiducia, oppure da mettere in un barcone, in senso contrario però".
"Le parole di Salvini si qualificano da sole", replica infastidita il presidente della Camera a margine di un convegno a Montecitorio. "D'altra parte - rileva - ormai Salvini ci ha abituati al suo stile. Ognuno ha il suo. Io prendo le distanze da queste modalità e non cado nelle provocazioni. Che dica quello che vuole". A farle da spalla ci pensa il capogruppo dei deputati di Sel Arturo Scotto: "Anche oggi è Salvini show. Il segretario della Lega ormai durante le interviste o nelle centinaia di trasmissioni cui partecipa insulta e inveisce contro qualcuno.
Il tutto ovviamente senza contraddittorio e senza che nessuno lo fermi". Quindi lancia il diktat ai giornalisti: "Ora basta, faccio un appello agli organi di informazione: non invitatelo più o sarete considerati corresponsabili delle cose gravissime che dice".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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