Non gira intorno all'argomento e va dritto al punto: «Dell'Utri è un prigioniero politico, per questo auspico che intervenga il presidente della Repubblica».
Piero Sansonetti, giornalista e direttore del Dubbio, è uomo di sinistra ma non ha paura di andare controcorrente: «Marcello Dell'Utri dovrebbe essere fuori, non in una cella di Rebibbia».
Un attimo, l'ex senatore ha una condanna definitiva a sette anni per reati di mafia. Le pare poco?
«No, guardi, da qualunque lato si esamini la vicenda, si capisce che siamo davanti a un'anomalia».
Si riferisce al concorso esterno per mafia?
«Certo, questo è un reato che nel codice non c'è».
Si, ma c'è nella giurisprudenza. Non le basta?
«Ma no, parliamo di un'epoca in cui il reato che non c'è non era definito nemmeno dai giudici. E infatti la Corte di Strasburgo ha bocciato la condanna gemella, assolutamente identica, di Bruno Contrada. Non si capisce perché Dell'Utri non sia già fuori».
Perché?
«Perché è considerato il simbolo oscuro del berlusconismo, il più impresentabile degli impresentabili».
Come se ne esce?
«Ripeto: c'è una sentenza europea che cancella questa condanna. E poi parliamo di fatti avvenuti venticinque-trenta anni fa. E il verdetto di colpevolezza è arrivato alla fine di un processo interminabile che si è trascinato per anni e anni. Chiunque altro al posto suo sarebbe fuori da un pezzo».
Non lui.
«L'ex senatore è un prigioniero politico e i parlamentari di tutti i partiti, i partiti liberali, tacciono per viltà».
Viltà?
«Hanno paura a sfidare il pregiudizio, il luogo comune, lo stereotipo. Dell'Utri è il signore del male, il burattinaio segreto del berlusconismo e allora tutti si appiattiscono sul pensiero dominante».
Addirittura? Non le pare un'esagerazione?
«Io non sono un berlusconiano, anzi sono lontano mille miglia da quel mondo, ma non posso accettare che si sviliscano i principi della nostra civiltà. Per questo mi attendo un intervento autorevole, al di sopra delle parti, che riaffermi i principi del diritto e della ragione. Oltretutto, come se non bastasse, in cella c'è un persona di quasi 75 anni. Anziana e malata».
Lei invoca un intervento istituzionale. A chi si riferisce?
«Al presidente della repubblica Sergio Mattarella, inattaccabile per il suo ruolo. E se non altro per la sua storia: suo fratello Piersanti, come tutti sanno, fu ucciso dalla mafia».
Che cosa dovrebbe fare Mattarella?
«Mattarella liberi il prigioniero politico.
Trovi lui le forme e i modi che ritiene opportuni, ma ponga fine a questa penosa vicenda. All'estero una situazione del genere sarebbe inimmaginabile, da noi invece Dell'Utri rischia di languire dietro le sbarre per altri quattro o cinque anni. E questo è intollerabile».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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