Dopo le polemiche dei giorni scorsi e gli attacchi da parte dell'Europa al nostro Paese, dall'Ue arriva una mano tesa a Roma sull'emergenza sbarchi. Di fatto due voci di peso dell'Europa a sorpresa hanno offerto supporto al nostro Paese che in questi anni, da solo, ha dovuto far fronte alle ondate di arrivi di immigrati.
La prima voce è quella del Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, a In mezz’ora su Rai3: "Salvini da domani sarà il segretario del suo partito ma sarà anche un ministro e dovrà cercare soluzioni comuni con i suoi partner. Dobbiamo essere consapevoli che i fenomeni migratori necessitano una risposta comune. Possiamo rispondere tutti insieme alle sfide migratorie. L’integrazione può riuscire". Poi sempre lo stesso Moscovici ha parlato delle responsabilità dell'Europa davanti a questo fenomeno esortando l'Unione europea a dare una risposta unitaria: "Dobbiamo creare insieme una risposta accogliente umana e umanista perchè noi siamo società aperte ma dobbiamo essere anche protettrici. Ci sono quelli che devono essere accolti e integrati e quelli che non hanno il loro posto nel nostro continente ma anche questo deve essere oggetto di risposte umane. Anche questo dobbiamo farlo insieme. Ci sono differenze di approccio e sensibilità che esistono, non possiamo negarlo. Ma dobbiamo cercare una soluzione comune perchè senza soluzione comune non c’è nessuna soluzione. Dobbiamo essere consapevoli che le risposte puramente nazionali su questo fenomeno non esistono. L’Italia ha sentito la mancata solidarietà di partner nella crisi migratoria ma la parola importante è solidarietà. Quindi bisogna costruire risposte solidali e umane e farle insieme".
Ma in questo quadro, la seconda voce che si fa sentire a sorpresa al fianco dell'Italia è quella della cancelliera tedesca, Angela Merkel: "Parte dell'insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti. Abbiamo bisogno di un sistema comune dell'asilo e misure comparabili nella decisione su chi rimane e chi no". Insomma l'Ue si sveglia solo adesso dopo aver girato il volto dall'altra parte per anni...
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