I coniugi Moser - che si sono appena aggiudicati il premio Nobel per la medicina- devono essere scienziati anche nei rapporti privati. Sì perchè alle coppie comuni sembra già un mezzo miracolo andare d'accordo quotidianamente, figurarsi lavorare insieme. Eppure la loro è la prova che un'esistenza intera passata insieme non solo si può, ma può essere un'ottima soluzione. Ieri la notizia che nessun ricercatore osa pensare ad alta voce. L'Accademia delle Scienze di Stoccolma hanno voluto premiare loro, insieme all'anglo americano John ÒKeefe.
Praticamente in simbiosi, i coniugi Moser si sono spostati per mezza Europa, portandosi dietro l'ambizione di fare gli scienziati. Norvegesi di origine, 53 anni lei e 55 anni lui, hanno iniziato bene da giovani: una laurea in psicologia, poi lo stesso dottorato in neurofisiologia all'università di Oslo, un biglietto per due l'università di Edimburgo, in Scozia, poi Londra alla Britt all'University College London lei e al laboratorio di John O'Keefe lui, e finalmente di nuovo in patria; nel 2002 fondano e dirigono il Kavli Institute di Trondheim, università dove sono professori associati dal 1996 e dove nel 2002 hanno creato il Centro per la biologia della Memoria. Si muovono insieme da sempre, fanno progetti e sognano in grande, per due. E nel loro caso, lungi dall'essere un peso, ha funzionato. Ieri la coronazione massima dell'unione che fa la forza: il premio Nobel, vinto insieme al britannico John O'Keefe, per la scoperta del sistema di cellule che ci permette di orientarci, una sorta di Gps biologico.
Eppure, ci vuole fortuna ad essere come i Moser. E tanto, tanto feeling. Immaginare la loro vita domestica deve sembrare tremendamente eccitante o mortalmente noiosa. Chissà quante volte cenando a casa, con un salmone fumante nel piatto e un bicchiere di vino, saranno scivolati nel lavoro per ritrovarsi a parlare, per l'ennesima volta, di cervello e cellule e meccanismi neuronali.
Questione di testa, e di passioni che diventano missioni da condividere, da conquistare passo passo insieme, con fatica e tenacia. Dividere il peso, a volte le sconfitte.
Prima di loro, altre quattro coppie sposate hanno ricevuto il Premio Nobel. La prima volta è successo nel 1903, quando il premio per la fisica fu assegnato a Pierre Curie e Marie Curie, per le ricerche congiunte sui fenomeni di radiazione. Marie (per chi avesse pensato che le donne di queste coppie valgono meno) lo rivinse poi da sola per la Chimica nel 1911 grazie alla scoperta del radio e del polonio. Ma non solo, anche la figlia di Pierre Curie e Marie Curie, Irene Joliot-Curie, ricevette nel 1935 il Nobel insieme al marito Frederic Joliot. Alla coppia fu assegnato il Nobel in chimica per gli studi condotti sui nuovi elementi radioattivi. Nel 1947 altro premio Nobel matrimoniale per la fisiologia e medicina andò a Carl Ferdinand Cori e Gerty Theresa Cori, per le loro scoperte sul metabolismo dei carboidrati. La quarta coppia ad aver ricevuto il Nobel, ma non insieme, è costituita dalla sociologa e politica svedese Alva Myrdal e dall'economista svedese Gunnar Myrdal. Quest'ultimo ha ricevuto il Nobel per l'Economia nel 1974, mentre ad Alva Myrdal è stato assegnato il Nobel per la pace nel 1982.
A chi ancora si interroga se lavorare insieme fa bene, i Moser sono l'ultima risposta in ordine cronologico che sì: l'unione fa la forza. Certo, ci vuole testa per trovare il partner giusto. Poi, gran parte del lavoro è in discesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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