Meloni contro Bonino: non sarà il mio premier

La leader di Fdi teme la radicale per le larghe intese: Berlusconi dica chi sceglie prima del voto

Meloni contro Bonino: non sarà il mio premier

Roma - Emma Bonino premier non convince. Ipotesi nata nei retroscena preelettorali e subito affossata dai partiti di centrodestra.

La leader radicale, candidata nelle liste di +Europa sarebbe una delle possibili scelte per un eventuale governo di larghe intese. Oppure di un esecutivo di galleggiamento. A fare il nome di Bonino è stata la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. E non certo per sostenerla. «Berlusconi deve fare il suo nome di candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri prima del voto se vuole che valga il principio che ci siamo dati». Il riferimento è all'accordo sulla scelta del premier. A sceglierlo sarà il primo partito della coalizione, dopo il voto. «I nomi coperti a me non tranquillizzano, quindi io chiedo di sapere qual è il nome prima altrimenti quel metodo non vale».

Attacco rivolto alla leader radicale. «Temo che ci sia anche il nome di Emma Bonino fra questi, ma spero di no. In ogni caso si sappia che non ci saranno i voti di FdI per un governo guidato da una persona che si è presentata con lo schieramento opposto al nostro e che rappresenta tutto quello che noi combattiamo».

Un retroscena del Corriere della Sera ieri ha dato credito all'ipotesi che Silvio Berlusconi stia pensando a Bonino come candidato premier di sintesi. Nei giorni scorsi era stato accreditato il premier Paolo Gentiloni, si era parlato di Carlo Calenda e Graziano Delrio. L'area dei radicali è stata tirata in ballo anche per un eventuale sostegno ad un governo di centrodestra. Compatibili sui temi economici. Molto meno sull'immigrazione.

Scenari complessi. Oppure, come ha sostenuto ieri Maurizio Gasparri, una montatura politica. «Giusto dei giornalisti in malafede e dei politici in cerca di voti che non hanno possono ipotizzare Emma Bonino quale presidente del Consiglio per il centrodestra. È come credere agli asini che volano». Per l'esponente di Forza Italia «a Palazzo Chigi ci sarà un esponente del centrodestra, perché vinceremo noi le elezioni, e sarà di Forza Italia, perché sarà il partito con più voti all'interno della coalizione. Emma Bonino è una nostra avversaria. Dai temi della famiglia a quelli della droga è sempre stata dall'altra parte. Chi scrive sciocchezze, e chi finge di credere alle sciocchezze, fa un danno al centrodestra».

I retroscena con Bonino premier sono diventati uno strumento per attaccare il centrodestra.

Mario Adinolfi del Popolo della famiglia ieri ha motivato il voto per la sua lista come una scelta di «discontinuità» per chi «non ne può più dell'inciucio centrodestra-centrosinistra che dura dal 2011 e nel 2018 potrebbe approdare ad un governo Bonino-Bongiorno. Noi siamo l'antidoto alla Bonino premier, non ne abbiamo stima e chi pensa di fare il proprio voto utile al centrodestra in realtà deve sapere che vota per un'ipotesi di governo come quella citata».

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