Un attentato contro il popolo italiano. Non usa mezzi termini Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa convocato sulla questione-Mes, il meccanismo europeo di stabilità chiamato anche fondo “salva-stati”.
"A giudizio nostro e dei documenti il presidente Conte ha commesso un atto gravissimo, un attentato ai danni del popolo italiano”, ha dichiarato il leader della Lega che ha anche dichiarato come adesso “ricordiamo tutti i no della Lega e tutti i silenzi di Conte che adesso ci spieghiamo". Parole che hanno poi condotto lo stesso premier a reagire con una minaccia di querela.
"Chiederemo al garante della Costituzione di farla valere" perché “questo è un attentato alla sovranità nazionale" ha affermato ancora l’ex ministro dell’Interno che ha insistito di avere prove sulla contrarietà della Lega all'adesione al Mes. Il segretario leghista ha raccontato di aver risposto con un messaggio eloquente: "Non firmiamo un c...o". "Io ricordo che sia Tria che Conte ci rassicuravano, dentro e fuori dal Consiglio dei ministri, che 'non abbiamo preso nessun impegno’".
Salvini afferma che "con questo trattato i risparmi dei lavoratori italiani sono a rischio per salvare le banche tedesche. Qui si rischia che i risparmi di un pensionato di Reggio Calabria servano a salvare la Deutsche Bank". La battaglia è solo all’inizio. Ora la parola passerà "ai legali che stanno studiando l'ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte" per come ha agito sul Mes.
Toni durissimi, infatti, anche da parte di Claudio Borghi, deputato leghista e presidente della commissione Bilancio della Camera, che durante la stessa conferenza stampa ha affermato che grazie al fondo "la Germania potrà ristrutturare la banche anche con i soli nostri messi nel Mes". “È una cosa contro la Costituzione", ha sottolineato ancora Borghi che poi ha ribadito la posizione del partito in merito all'adesione dell'Italia al meccanismo di stabilità europeo puntualizzando che "noi abbiamo dato ogni tipo di mandato affinché ciò non avvenisse".
Per il presidente della commissione Bilancio della Camera su questo delicato argomento bisognava avviare una discussione in Parlamento, ma questo “non è stato fatto", ha aggiunto il deputato che ha spiegato come il fondo "può servire a ristrutturare le banche" e, a tal proposito, ha fatto l'esempio della Germania, sottolineando che "per ristrutturare le sue banche potrebbe farlo con i soldi nostri". Borghi ha anche sottolineato che con il Mes "si creerebbero due classi, i buoni e i cattivi, e noi siamo tra i cattivi". Così, in caso di bisogno di accesso al Fondo, "non possiamo farlo se non passando per la strada della ristrutturazione del debito. Non c'è condizione di parità. È contro la Costituzione".
Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ha ricordato come "il 19 giugno abbiamo presentato una risoluzione a maggioranza firmata anche dal M5s in cui si chiedeva massima attenzione" sul Mes. Secondo Molinari le parole del ministro dell'Economia Gualtieri dimostrano “che il governo non ha rispettato il mandato del Parlamento. È gravissimo”. Per questo, “il presidente Conte deve venire in aula a spiegare e dimettersi" perché si tratta “di difendere la costituzione repubblicana e il parlamentarismo" colpite da “una palese violazione".
Ma la battaglia della Lega non finisce
qui. L'intenzione è quella di portare il caso-Mes davanti al presidente della Repubblica. "Ci rivolgeremo probabilmente a Mattarella", ha dichiarato ancora il capogruppo leghista alla Camera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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