Migrante ruba l'arma a un vigile Bloccato prima della strage

A Firenze un irregolare ha puntato la pistola alla testa dell'agente: partiti dei colpi. È in cella per tentato omicidio

Migrante ruba l'arma a un vigile Bloccato prima della strage

S e non gli avesse piegato il braccio all'ultimo istante e deviato i colpi sull'asfalto, quella pistola avrebbe colpito ad altezza d'uomo. E il giovane nordafricano che ieri mattina a Firenze ha sfilato la pistola dalla fondina di un vigile urbano, puntandogliela alla testa, avrebbe con tutta probabilità ucciso l'agente di polizia municipale che aveva di fronte. È stata solo la prontezza di riflessi dell'uomo in divisa a evitare una tragedia: i colpi sparati dall'extracomunitario nella colluttazione sono finiti sull'asfalto. Tutto è accaduto in una manciata di secondi, intorno alle 8,30 di ieri mattina in via Marconi, nella zona di Campo di Marte: l'agente era intervenuto chiamato da alcuni passanti, che avevano visto un giovane di colore uscire dal portone di un palazzo, rubare una piccola mountain bike da bambini e con quella iniziare a zigzagare pericolosamente in strada, rischiando di farsi investire.

Quando la pattuglia è arrivata sul posto, il sudanese 18 anni, senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno ha tentato di lanciarsi contro l'auto, in evidente stato di alterazione: i vigili urbani sono scesi dalla vettura e l'hanno affrontato, cercando di calmarlo. A quel punto il giovane ha sfilato la pistola di uno di essi dalla fondina, e gliel'ha puntata alla testa. In un primo momento l'agente non si è accorto dell'accaduto, ma è bastato che alcuni passanti che assistevano alla scena se ne rendessero conto e gridassero per mettere l'uomo in allarme. È un attimo: il clandestino ha alzato l'arma mirando alla testa dell'uomo in divisa, che è riuscito a reagire e ad abbassare il braccio dell'aggressore, modificando la traiettoria dei proiettili. A quel punto sono partiti i colpi di pistola e i due vigili urbani rimasti lievemente feriti nella colluttazione sono riusciti ad ammanettare il sudanese e a consegnarlo alla giustizia prima di recarsi al pronto soccorso per farsi medicare.

Non è stata un'impresa semplice, però: per fermare l'uomo è stato necessario l'intervento di un ufficiale della Dia (Direzione investigativa antimafia) e di un altro immigrato che passavano in quel momento da via Marconi. I quattro sono riusciti a buttare a terra l'uomo e a renderlo inoffensivo. Adesso l'extracomunitario è in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Al momento dell'aggressione non aveva documenti con sé, ed è stato quindi portato al comando della polizia municipale per le procedure di identificazione: dalle verifiche è emerso che il 18enne era già stato arrestato ad aprile, sempre a Firenze, con l'accusa di rapina. Il video realizzato col cellulare da un passante ha ripreso tutta la scena, che ora sarà messa agli atti nel processo.

Nel pomeriggio l'assessore fiorentino alla sicurezza e polizia municipale Federico Gianassi ha telefonato agli agenti esprimendogli la solidarietà e il ringraziamento per il loro pronto intervento che ha consentito di evitare danni gravissimi e di neutralizzare l'uomo.

La polemica tuttavia non si ferma, anche considerando che si tratta del secondo atto violento provocato da giovani clandestini con precedenti penali in Toscana, dopo il caso dell'ivoriano che a Monteriggioni ha accoltellato l'autista di un pullman perché trovato senza biglietto. «Un'altra strage in strada rischiata per colpa di un immigrato» ha detto il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli. «Rimpatriare subito gli immigrati irregolari. Per lungo tempo siamo stati tacciati di razzismo chiedendo un freno all'illegalità: adesso che le scellerate politiche di immigrazione incontrollata stanno provocando le gravi conseguenze sulle quali più volte avevamo messo in guardia, non c'è più un minuto da aspettare.

Queste persone devono essere espulse dall'Italia prima che queste situazioni si ripetano ancora: occorre fermare quella che sta diventando una pericolosa escalation di criminalità» ha affermato invece Giovanni Donzelli, capogruppo regionale di FdI.

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