Migranti caricati sui furgoni e rispediti in Slovenia

L'Italia come la Francia, denunciano «Il Piccolo» e «La Stampa». La questura: «Tutto regolare»

Migranti caricati sui furgoni e rispediti in Slovenia

Roma Da Ovest scaricano all'Italia profughi dalla Francia ma da Est è l'Italia a sbarazzarsene respingendoli da Trieste in Slovenia. Da qui vengono poi rimandati prima in Croazia e poi in Bosnia, ovvero fuori dall'Europa. Si tratterebbe di procedure del tutto illegittime denunciano sia Il Piccolo di Trieste sia La Stampa di Torino.

Ma la questura di Trieste boccia la ricostruzione dei quotidiani e rivendica la correttezza della condotta delle forze dell'ordine italiane. «Il trasferimento dei migranti, rintracciati irregolarmente sul territorio italiano presso i valichi di frontiera, è effettuato nel rispetto della procedura di riammissione prevista nell'accordo bilaterale firmato dalle autorità italiane e slovene», precisano dalla questura. Insomma nulla a che vedere con gli episodi registrati al confine con la Francia a Claviere e denunciati dal vicepremier Matteo Salvini, che aveva anche postato sui social video che mostravano le autorità francesi scaricare stranieri in piccoli gruppi sul nostro territorio. In questo caso la questura triestina spiega che tutta la procedura è regolarmente documentata «con provvedimento formale anche alla presenza di interpreti esterni all'organizzazione della Polizia di Stato ed impiegati frequentemente come mediatori culturali».

Non vengono mai rimandati indietro «i minori stranieri e coloro che sono affetti da patologie che richiedono cure mediche» ma sono «affidati ad apposite strutture di accoglienza italiane». Tutto regolare, in collaborazione con le polizie slovene secondo precisi accordi. I due quotidiani invece avevano denunciato come i migranti arrivati attraverso la rotta balcanica fino a Trieste fossero rimandati indietro violando le regole internazionali. In particolare era stato registrato il racconto di Gianfranco Schiavone, presidente di Ics, il Consorzio di Solidarietà che in collaborazione con la Caritas si occupa di accoglienza a Trieste. Schiavone aveva parlato di «respingimenti a catena» che violavano le norme «delle direttive europee, del regolamento di Dublino e delle leggi italiane».

Schiavone aveva spiegato che «i migranti vengono abbandonati nei boschi come dei banditi». A Trieste i migranti regolari sono 1180. Il Friuli Venezia Giulia ne accoglie in tutto 5.000. Gli arrivi dalla rotta balcanica si sono intensificati: dalle 40 alle 50 persone tutte le settimane.

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