Un nuovo appello buonista. A sottoscriverlo ActionAid, Asgi e i sindaci di Crema, Siracusa e Palermo. Una sollecitazione per i #dirittincomune e una sfida al dl Sicurezza. Il tema è sempre lo stesso, ormai cavallo di battaglia - per esempio - di Leoluca Orlando: la battaglia contro il divieto di iscrizione nei registri anagrafici dei richiedenti asilo.
Come noto, il dl Salvini (poi convertito in legge dal Parlamento), prevede nuove disposizione riguardo l'iscrizione all'anagrafe dei migranti che hanno fatto richiesta di asilo. È nota la battaglia che la sinistra ha condotto contro questo articolo del decreto Sicurezza. E mentre alcuni sindaci si sono adeguati, evitando di iscrivere richiedenti asilo al registro anagrafico, altri si sono ribellati. Non solo con dichiarazioni pubbliche, ma anche nei fatti. Alcune città hanno protestato, altre hanno "ignorato" il Dl e in alcuni casi gli oppositori del decreto hanno trovato nel parere di giuristi e nelle sentenze dei giudici di Firenze, Bologna e Genova una sponda "secondo i quali il diritto all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è tuttora vigente ed esigibile". Per questo ActionAid, Asgi e i sindaci di Crema, Siracusa e Palermo ora chiedono a tutti i primi cittadini di Italia di impegnarsi per garantire a tutti gli immigrati l'iscrizione nel registro. In barba agli obiettivi del governo.
"Sono in gioco diritti essenziali, che nei fatti spesso sono inaccessibili o compromessi in assenza di iscrizione anagrafica", si legge nel testo dell'appello. "I diritti sono un bene comune irrinunciabile. Tutti noi, singoli cittadini, società civile organizzata, siamo chiamati in causa quando vengono compromessi o resi inaccessibili - dichiara Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid - Con #dirittincomune vogliamo promuovere un'azione ampia e aperta, rivolta sia agli amministratori delle nostre città sia alle organizzazioni solidali, perché i diritti di tutti siano sempre garantiti e si combatta il rischio di esclusione e marginalità sociale. È in discussione la qualità della nostra democrazia".
E mentre il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, rivendica la "tradizione" di una città "solidale e contro le discriminazioni", non poteva certo mancare l'intervento di Orlando. "'Io sono persona, noi siamo comunità', con queste parole spieghiamo la nostra politica rivolta ai migranti, che è la stessa rivolta a tutti coloro vivono condizioni di difficoltà o disagio, quale che ne sia l'origine, quali che siano la nazionalità, la religione, la provenienza delle persone coinvolte - dice il Sindaco di Palermo - 'Io sono persona' sottolinea che ognuno e ognuna è portatore e portatrice di diritti umani inalienabili. Il riconoscimento di tali diritti è elemento imprescindibile che costituisce il nostro essere, tutti insieme, una comunità.
Oggi i Sindaci si trovano di fronte alla possibilità di escludere, per altro violando la Costituzione, qualcuno, ferendo tutta la comunità, o piuttosto avviare percorsi inclusivi e legali per rafforzare le proprie comunità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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