
G li italiani sono sempre più colpiti dalla crescente ondata migratoria che interessa il Paese. Abbiamo mostrato recentemente anche su queste colonne come il tasso di chiusura degli elettori verso l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati già presenti in Italia vada sempre più incrementandosi e come, al tempo stesso, si accentui l'ostilità ad accogliere nuovi flussi di persone provenienti dal Nord Africa. In generale, quello dell'immigrazione è divenuto oggi uno dei temi su cui la popolazione è oggi più sensibile e attenta. È uno degli argomenti trattati maggiormente nei social e nelle discussioni private tra i singoli cittadini. Non a caso, tutti i leader politici, di qualunque schieramento, hanno fatto dell'emergenza immigrati uno dei loro cavalli di battaglia nel presentare le proprie posizioni e le proprie proposte.
Qualche giorno fa, anche lo stesso Renzi ha rilanciato uno slogan che, per la verità, era stata utilizzato in passato anche da alcune forze di opposizione, in primo luogo da Salvini e dalla sua Lega Nord: «Aiutiamoli a casa loro». L'idea, che in realtà nessuno ha mai articolato pienamente, limitandosi a pronunciare semplici e - talvolta banali - posizioni di principio, sarebbe quella di dirottare una parte (o tutti) dei fondi destinati all'accoglienza per intensificare gli interventi nei paesi africani di provenienza degli immigrati. Di recente, anche esponenti del governo hanno dichiarato di volere imboccare questa strada. Che ne pensano i cittadini? I risultati di un recentissimo sondaggio (realizzato dall'istituto Eumetra Monterosa, intervistando un campione rappresentativo di residenti nel nostro paese al di sopra dei 17 anni di età) mostrano come vi sia un largo e significativo accordo a questo genere di proposta. Quasi otto intervistati su dieci (78%, tra i quali il 34% si dichiara «molto» d'accordo e il restante 44% si limita all'«abbastanza») aderiscono all'idea, spinti con tutta probabilità non tanto da ragionamenti di ordine macroeconomico, quanto dal timore di vedere affluire nuove ondate dal Nord Africa.
Il consenso risulta trasversale tra le diverse componenti demografiche e territoriali della popolazione, con una accentuazione nel Nord Est, dove si era registrata, anche in altre ricerche su tematiche connesse all'immigrazione, una particolare sensibilità dei cittadini. Appaiono anche più favorevoli all' «aiutiamoli a casa loro» gli imprenditori e i liberi professionisti e, in generale, coloro che esercitano professioni più remunerative. Sul piano dell'orientamento politico, si rileva una accentuazione di accordo tra gli elettori del Pd, forse spinti anche dalle recenti prese di posizione di Renzi. Il fatto che la linea dell'«aiutiamoli a casa loro» sia particolarmente diffusa proprio nel Pd, mostra significativamente come, al di là del dibattito interno, l'elettorato di questo partito sia, come il resto degli italiani, impaurito dal fenomeno migratorio.
Ma, «aiutiamoli a casa loro» può anche significare la necessità di imporre una considerevole limitazione degli sbarchi nel nostro Paese. Sino al provvedimento più radicale e dalle ripercussioni imprevedibili: chiudere tutti i nostri porti all'attracco delle imbarcazioni che portano i migranti. Provvedimento, peraltro, nelle scorse settimane ventilato (se non suggerito) dal ministro dell'Interno Minniti.
Anche in questo caso, la grande maggioranza degli intervistati nel nostro sondaggio si dichiara d'accordo. In una misura lievemente inferiore a quanto visto per la domanda precedente (conta il contenuto più drastico insito nella proposta di «chiudere i porti»), ma comunque assai considerevole: 69%. Vale a dire quasi sette cittadini su dieci. Connotati però da una punta di prudenza e esitazione, tanto che solo il 29% si dichiara «molto» d'accordo con la proposta, mentre il restante 40% preferisce limitarsi, più moderatamente, all'«abbastanza». Sono decisamente più favorevoli alla chiusura dei porti gli intervistati più giovani, fino ai 24 anni di età, specie gli studenti, tra cui si registra un tasso di adesione alla proposta che raggiunge quasi l'85% (83,5%). Anche in questo caso, come in molti altri, le ultime generazioni appaiono più drastiche e decise nelle loro convinzioni.
Dal punto di vista delle scelte di partito, l'appoggio più diffuso all'idea di bloccare tutti i porti si trova, com'era prevedibile, tra gli elettori delle forze di centrodestra, quali Forza Italia (adesione al 97%) o Lega (99%). Ma anche il M5s di Grillo, che ha espresso posizioni radicali sugli immigrati, mostra un quasi totale consenso (94%). Nel Pd, l'adesione è più contenuta, ma comunque largamente maggioritaria: 62%.
Insomma, si conferma un'altra volta come la questione degli immigrati spaventi tutta la popolazione, al di là delle connotazioni sociali o politiche, sino a spingerla ad aderire a proposte di intervento anche molto drastiche.
basta intervenire quando si riceve una richiesta di aiuto e si portano in Italia solo quelli che provengono da zone in cui infuria la guerra.
Gli altri si rifocillano e si curano, se ne hanno la necessità ,e poi li
si porta da dove sono venuti mentre , naturalmente , gli scafi dovrebbere essere immediatamente affondati anche in assenza a bordo degli scafisti ,non facilmente distinguibili dagli altri. Sono convinto che dopo due o tre interventi di questo tipo , opportunamente pubblicizzati , il problema si risolverebbe in modo automatico.
Naturalmente per rendere operativo tale programma sarebbe necessario
avere un esecutivo ed i politici non conniventi con i trafficanti di schiavi,le Ong ela delinquenza organizzata. Pertanto si andrà avanti ancora un po' con gli sbarchi!
LEGGI BOLDRINI, GRASSO, MATTARELLA, GENTILONI.... TUTTE PERSONE CHE SE FACCIAMO UN SONDAGGIO PORTA A PORTA, NESSUN ITALIANO VORREBBE TROVARE SULLA POLTRONA CHE OCCUPANO!!! EPPURE LE OCCUPANO E LI TOLLERIAMO CON TUTTE LE FOLLIE CHE FANNO A PARTIRE DALLO STORPIAMENTO DI UNA DELLE LINGUE PIU' ANTICHE ESISTENTI E FINO ALLO STRAVOLGIMENTO DEI PRINCIPI CHE LA NATURA DETTA PER LEGGE DA MILLENNI!!!
La gente ama farsi fottere...