«Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano». É dedicato al tema degli immigrati il messaggio per l'annuale Giornata Mondiale della Pace che si celebra il primo gennaio e intitolato quest'anno «Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace».
E non poteva essere altrimenti. Perché, oramai è risaputo, l'argomento è particolarmente caro a Papa Francesco che lancia un allarme sferzante. «In molti Paesi di destinazione scrive Bergoglio - si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio».
Il messaggio del Pontefice argentino è piuttosto chiaro. Anche quando sottolinea che non si possono «respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze». Tuttavia, occorre «bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali». È necessario, dunque, «offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta, una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando. E questo richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare». Dove integrare significa «permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunità locali».
Il Papa ha in mente storie, vite, sguardi, situazioni. Conosce bene chi deve fuggire a causa di persecuzioni e guerre. Tanto che da Lesbo, in occasione del suo viaggio nell'aprile del 2016, si è riportato 12 migranti. E tanto che ha chiamato a raccolta le parrocchie di tutta Italia affinché ciascuna accolga almeno una famiglia di profughi. Il pensiero e la preghiera di Francesco va agli «oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati». «Le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia . Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace».
Il Papa ha firmato il messaggio il 13 novembre, memoria di santa Francesca Saverio Cabrini: «Questa
piccola grande donna, che consacrò la propria vita al servizio dei migranti, diventandone poi la celeste patrona, ci ha insegnato come possiamo accogliere, proteggere, promuovere e integrare questi nostri fratelli e sorelle».
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