Sergio Mattarella: "Non ci difenderemo con i muri"

Il Capo dello Stato al Meeting di Rimini parla dell'emergenza immigrazione: "Non faremo barriere, costruiamo ponti"

Sergio Mattarella: "Non ci difenderemo con i muri"

"Attenti a non cadere nell'errore di ritenere nuove false soluzioni già vissute e fallite nel breve Novecento. Non ci difenderemo alzando muri verso l'esterno, o creando barriere divisorie al nostro interno. Al contrario". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all'Inaugurazione del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini. "Tante nuove diseguaglianze stanno emergendo. Spesso sono proprio i giovani a pagarne il prezzo più alto prosegue - Occorre ricominciare a costruire ponti e percorsi di coesione e sviluppo. Occorre rendersi conto che vi è un destino da condividere. Stiamo parlando di condivisione dei benefici e delle responsabilità; e anche delle difficoltà. Condivisione dei diritti e dei doveri. Della memoria del nostro popolo e del suo sguardo verso il futuro".

Poi Mattarella parla dell'arrivo dei migranti in Italia: "Nessuno può augurarsi che si verifichino spostamenti migratori sempre più imponenti ma così rischia di avvenire se ci si illude di risolvere il problema con un 'vietato l'ingresso' e non governando il fenomeno con serietà e senso di responsabilità". "Ci può soccorrere, permettendo di governarlo in sicurezza, soltanto il principio che ci si realizza con gli altri. Che vuol dire far crescere -sul serio e presto- possibilità di lavoro e di benessere nei Paesi in cui le persone hanno poco o nulla, perché, in concreto, il loro benessere -ha affermato il Capo dello Stato- coincide pienamente con il nostro benessere". Infine Mattarella ha parlato anche del ferendum d'autunno: "La Repubblica è nata da un referendum, e dunque da un confronto democratico". "La divisione degli orientamenti, però, è stata tradotta in una straordinaria forza unitaria - aggiunge - Merito dei nostri padri e delle nostre madri. Merito delle forze politiche e delle classi dirigenti democratiche. Che hanno saputo capire, malgrado difficoltà molto grandi (che talvolta vengono oggi sottovalutate), ciò che li univa, al di là dei legittimi contrasti". E sulle parole del Capo dello Stato è intervenuto anche Matteo Salvini: "Mattarella anche oggi predica accoglienza, invita a 'costruire ponti', dice che non si può 'vietare l'ingresso' agli immigrati. Buono? No, complice di scafisti, sfruttatori e schiavisti.

L'anno scorso 107.000 italiani (22.000 giovani) sono scappati all'estero per lavorare, ma Mattarella preferisce preoccuparsi dei clandestini. ‪#‎mattarellaclandestino", ha affermato su Facebook il segretario della Lega Nord.

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